Guido Crosetto ministro della Difesa ha raccontato aneddoto di vita reale che incuriosisce e che però lascia inappagata la curiosità finale. Eccola la storia di vita vissuta: una anziana signora in un esercizio commerciale mostra di non starci più tanto con la testa, va quindi aiutata, assistita. E la gente lo fa, tra la gente lo stesso Crosetto. Poiché la signora non sa dare indicazioni precise su domicilio e identità, insomma sul dove portarla, il ministro la porta ad una stazione di Polizia. Lì il poliziotto registra, prende atto e poi, ritualmente, al ministro chiede di fornire generalità, di mostrare documento, accompagnando la richiesta con un “lei è..?”.
Guido Crosetto a quel punto dice chi è e il poliziotto commenta e chiosa: “Ah, un collega…”. Burlone o testone? Il poliziotto ha usato elegante ironia nel mostrare di non riconoscere un ministro della Repubblica e ha trovato poi battuta altrettanto ironica ed elegante con quel “collega”, oppure il poliziotto immerso nella sua routine da onnicomprensivo mattinale davvero non ha riconosciuto prima e poi davvero ha voluto rimediare con un pasticciato richiamo all’essere commilitoni? Simpatico burlone il poliziotto davanti al ministro o stolido testone il poliziotto in flagranza di ministro? Curiosità inappagata appunto.