Cucchi, un carabiniere: "In caserma il viso di Stefano era gonfio e livido"

ROMA – Quando la mattina del 16 ottobre 2009 Stefano Cucchi fu prelevato dalla Stazione dei carabinieri di Tor Sapienza per essere portato in tribunale per la convalida del suo arresto ''notai aveva il viso gonfio e macchie sotto gli occhi. Gli domandai come mai e mi rispose che lo avevano menato suoi amici''. Lo ha detto il carabiniere Pietro Schirone, sentito come testimone al processo per la morte del giovane romano. ''Non credo sia stato pestato – ha aggiunto il militare – ma qualche schiaffo si. Certo e' che il collega piantone mi disse che la notte Cucchi aveva dato fastidio perche' aveva sbattuto la testa contro il muro della cella, che avevano chiamato l'ambulanza e che lui non si era fatto refertare''. Schirone ricorda Cucchi ''zoppicante, ma non si lamentava. Mi disse che soffriva di epilessia. Credo che un mio collega gli diede una mano per salire le scale che dalle celle della stazione dei carabinieri portano all'uscita''. Visione parzialmente diversa, quella del maresciallo Danilo Spinoso, sottufficiale dei carabinieri che vide Cucchi la mattina dopo in tribunale prima e dopo l'udienza di convalida dell'arresto. ''Si vedeva che soffriva di anoressia, ricordo benissimo la sua magrezza – ha detto – ma non lasciava trasparire alcuna sofferenza''. Indicazioni diverse dal collega con riferimento ai tratti somatici e all'incedere di Cucchi. Per Spinoso ''aveva un leggero rossore intorno agli occhi e camminava regolarmente''.

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