Attacco alla cucina italiana: tradizioni inventate. Non è vero niente. Parmigiano, pizza, carbonara, panettone? È tutta roba importata, specialità addirittura “Made in USA”.
E chi dice una fesseria del genere? Un comico? Un perditempo? Un fancazzista di provincia? No. Lo dice il “Financial Times”, il quotato foglio britannico di proprietà gipponese, il verbo della Economia e Finanza- Il giornale su carta color salmone;”il marchio più affidabile al mondo”, come dice la rivelazione IPSOS.
Il quotidiano londinese ha rilanciato la tesi di un professore mantovano, Alberto Grandi, docente all’università di Parma. Il professore ha scritto anche un libro ( “Denominazione di origine inventata”) in cui si diverte a smontare “falsi miti” – dice lui – sulla cucina italiana.
Per carità, lo stile è ironico e divertente ma la sua teoria è un clamoroso inganno. Una provocazione. Un primo aprile anticipato. Grandi sposa le teorie dello storico britannico Eric Hobsbavm (1917-2012), secondo cui “quando una comunità si trova priva di un proprio senso di identità a causa di un qualche shock o frattura con il suo passato, inventa tradizioni come atti fondativi di un mito”.
E questo avrebbe fatto l’Italia nel secondo dopoguerra, anni in cui la miseria ha lasciato il posto a un “ travolgente benessere” (copyright Andrea Cuomo).
IL PARMIGIANO “È AMERICANO”. UNA FALSITÀ MITOMANE
Una balla clamorosa. Una fanfaluca. Se non altro perché la ricetta del formaggio è millenaria. Il vero parmigiano reggiano non si fa in Wisconsin, come sostiene Grandi, scomodando i nostri migranti in America, i veri custodi d’elasticità ricetta.
Il Consorzio del Parmigiano reggiano non l’ha lasciata passare. Ovvio. E ha citato una serie di precisazioni soprattutto storiche. Incontrovertibili. Inconfutabili. È vero, le forme nel Medioevo erano diverse ma è altrettanto vero che la ricetta è la medesima da mille anni (latte, sale e caglio) e i cambiamenti sono stati pochi grazie ad una lavorazione del tutto naturale, senza alcun additivo.
LA RISPOSTA DI COLDIRETTI
La teoria di Alberto Grandi è ritenuta quantomeno stravagante. L’Associazione Agricola ha replicato duramente: ”Questa teoria mette a rischio lavoro e denaro”. E poi: ”Questo attacco avviene in un momento delicato in cui c’è la candidatura della cucina italiana a patrimonio dell’Unesco. Una ulteriore opportunità per proteggere e rafforzare l’identità considerato che il Parmigiano è il più apprezzato nel mondo, con le esportazioni agroalimentari che hanno raggiunto il valore record di 60,7 miliardi.
Il riconoscimento Unesco sarà utile per valorizzare l’identità dell’agroalimentare nazionale e fare finalmente chiarezza sulle troppe mistificazioni che all’estero tolgono spazio di mercato ai prodotti originali”.