Custodia minori, Giappone aderisce a trattato

TOKYO – Il governo giapponese ha approvato oggi il piano per aderire formalmente alla convenzione dell'Aia del 1980 per la custodia internazionale dei minori, dopo anni di pressioni per una decisione in tal senso da parte degli Stati Uniti e di molti Paesi dell'Unione Europea, tra cui l'Italia. ''E' bene che il nostro Paese sia allineato agli standard internazionali'', ha dichiarato a Tokyo il capo di gabinetto, Yukio Edano, per il quale, tenendo presente la straordinaria delicatezza della materia, il governo ha lavorato per assicurare che l'adesione al trattato ''non abbia un impatto negativo sul benessere dei bambini''. Secondo le linee di base dei provvedimenti di legge da approvare, che il governo intende presentare alla Dieta entro la fine dell'anno, il ministero degli Esteri nipponico sara' designato come l'autorita' centrale per gestire i casi di custodia internazionale, col compito di rintracciare i bambini ingiustamente portati via da un genitore senza il consenso dell'altro e assicurare il loro riaffido. Le nuove norme, inoltre, escluderanno il riaffido dei bambini nel caso in cui un genitore sia fuggito da un coniuge responsabile di abusi, oppure rischi di andare incontro a un'azione penale nel Paese di residenza. Una commissione consultiva per il ministro della Giustizia, Satsuki Eda, iniziera' a discutere dal mese prossimo le procedure giuridiche da seguire per il riaffido dei bambini sotto la convenzione dell'Aia, basandosi sullo schema di adesione tracciato oggi dal governo. Il Giappone e' stato fortemente criticato dalla comunita' internazionale per le sue resistenze ad aderire al trattato. Tokyo aveva mantenuto finora le sue posizioni nel timore che la convenzione potesse svantaggiare i genitori giapponesi con figli di sangue misto, in particolare quelli fuggiti da relazioni problematiche.

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