DAI TULIPANI AI MUTUI SUB-PRIME

di Riccardo

La storia economica è piena di casi analoghi: illusioni di facili guadagni, bolle speculative risolte in terribili crisi e gravi perdite per gli investitori. Una descrizione di questa tipologia di eventi è contenuta in un libro scritto nel 1841 dall’inglese Charles MacKay dal titolo molto eloquente: Extarordinary Popular Delusions and the Madness of Crowds. C’è la storia del prezzo dei bulbi di tulipano che nei primi anni del 1600 attrae l’attenzione smodata di investitori anche sofisticati – dignitari delle grandi corti europee – che si illudono di conseguire crescenti guadagni sino a quando il prezzo dell’innocuo tubero crolla altrettanto rapidamente. Oppure potrete leggere dell’illusione collettiva che contagia gli inglesi ai primi del 1700 e avvia un’irrazionale corsa ad acquisire le azioni della società per il commercio con le Americhe meridionali, nell’aspettativa di favolosi guadagni da realizzare in quelle regioni, per poi ritrovarsi con un mucchio di pezzi di carta senza valore. Naturalmente il libro di MacKay non descrive la grave crisi della Borsa americana del 1929, seguita dalla grande depressione degli anni Trenta, per ovvi motivi cronologici. Al di là dell’anedottica, la prima e fondamentale lezione da trarre da queste crisi è che non è il mercato nelle sue più o meno sofisticate declinazioni la causa di questi problemi, ma la persistente naturale debolezza dell’animo umano a farsi catturare da passioni irrefrenabili, dalla avidità, dalla mancanza di equilibrio. Secondo, così come l’irrazionalità determina la crescita della bolla speculativa, per converso la stessa irrazionalità ne determina la fase di sgonfiamento. Di questi tempi, quindi, occorre tenere i nervi saldi, non farsi prendere dal panico, osservare attentamente i fondamentali economici e agire di conseguenza. Sarebbe forse opportuno richiamare tutti alla sobrietà e all’equilibrio affinché né l’euforia, né il panico finiscano per guidare le nostre azioni.

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