Dalai Lama: l'ira di Pechino dopo l'incontro con Obama

Pubblicato il 17 Luglio 2011 - 16:19 OLTRE 6 MESI FA

PECHINO – Il giorno dopo l' incontro alla Casa Bianca tra il presidente americano Barack Obama e il Dalai Lama del Tibet, la Cina ha mantenuto alto il tono della polemica, accusando gli Usa di ''gravi interferenze'' nei suoi ''affari interni'' e sostenendo che l' incontro ha ''danneggiato'' le gia' difficili relazioni tra le due potenze.

Il Quotidano del Popolo, giornale del Partito Comunista Cinese, ha annunciato oggi che un alto diplomatico americano, l' incaricato di affari Robert S.Wang e' stato convocato al ministero degli esteri e che gli e' stata presentata una ''solenne protesta''. In un comunicato diffuso nelle prime ore della mattina il portavoce governativo Ma Zhaoxu ha sostenuto che il leader tibetano ''ha per lungo tempo usato la bandiera della religione per portare avanti attivita' secessionistiche''. Su Internet, che in Cina e' strettamente controllata dal governo, sono comparse dichiarazioni di '''indignazione'' da parte di ''cittadini cinesi'', uno dei quali ha affermato che in risposta la Cina ''potrebbe ricevere esponenti di Al Qaeda'', il gruppo terrorista responsabile tra l' altro degli attentati dell' 11 settembre 2001.

Obama ha parlato per 45 minuti col leader tibetano, che predica il dialogo con la Cina ma che viene accusato da Pechino di perseguire segretamente il ''sogno'' dell' indipendenza del Tibet. Il presidente americano ha affermato, per bocca di un portavoce, di non sostenere l' indipendenza del Tibet dalla Cina ma di essere ''preoccupato'' per la sopravvivenza dell' ''originale cultura'' tibetana. I gruppi di esuli tibetani affermano che Lhasa, la capitale della Regione Autonoma del Tibet, e' stata messa in un ''virtuale stato d' assedio'' per impedire manifestazioni a favore del Dalai Lama, che pochi giorni fa ha compiuto 76 anni e che, nonostante la guerra dichiaratagli da Pechino, ha mantenuto una forte influenza sulla popolazione tibetana. La Regione Autonoma e le altre zone della Cina a popolazione tibetana sono isolate dal 2008, quando si verificarono ampie proteste anti-cinesi in alcuni casi sfociate in violenze. I tibetani in esilio hanno denunciato centinaia di arresti e di condanne, in alcuni casi a morte, di monaci e attivisti tibetani.

La polemica si e' riaccesa in un momento delicato per le relazioni tra i due Paesi. La Cina e' la principale detentrice di titoli del debito pubblico americano e rischia gravi danni finanziari se il Congresso degli Usa non trovera' un accordo per alzare il tetto del debito estero, rischiando di dover dichiarare l' insolvibilita'. Pechino e Washington sono ai ferri corti anche per i problemi commerciali e per gli sviluppi nel mar della Cina meridionale, dove le rivendicazioni territoriali di Pechino si scontrano con quelli degli alleati regionali degli Usa come il Vietnam e le Filippine.