Darfur/ ”ostaggi liberati”, Farnesina, verifiche in corso

Gli ostaggi rapiti mercoledì a Seraf Umra, nel nord Darfur, sono stati liberati. Il medico italiano Mauro D’Ascanio, l’infermiera canadese Laura Archer, il coordinatore sanitario francese Raphael Meonier (tutti di “Medici senza frontiere”) e una delle loro guardie sudanesi sarebbero già in viaggio dopo essere stati rilasciati.

«È confermato – ha detto Ali Youssef Ahmed, capo del protocollo del ministero degli Esteri di Khartoum. -Sono al sicuro. Stanno bene. Sono ancora in Darfur, ma verranno trasferiti a Khartoum». Gli operatori sono diretti a El Fasher, capitale del Nord, dove verranno presi in consegna dalle autorità e dove potranno telefonare ai loro colleghi e annunciare personalmente la loro liberazione.

L’avvenuto rilascio è stato confermato dallo stringer del Corriere, che ha parlato con persone di El Fasher che sono in attesa dei quattro cooperanti. Conferme arrivano anche da Medici senza frontiere, dal direttore comunicazione della missione Onu-Ua nella regione, Kemal Saiki, e dalla portavoce della forza internazionale, Josephine Guerraro. «Sono in buona salute» ha scritto in un sms.

La tv qatariota Al Jazeera, citando fonti del governo sudanese, ha detto che gli operatori sono stati liberati senza alcuna contropartita. La tv satellitare ha aggiunto che gli ostaggi liberati si trovano ora ad al Fasher, la capitale del Darfur, e che le autorità sudanesi terranno una conferenza stampa non appena saranno giunti a Khartoum, presumibilmente stasera.

La Farnesina, al momento, dopo la figuraccia di venerdi, che è stata sbeffeggiata al mondo intero dai colleghi francesi, sceglie la strada della cautela: nessuna conferma ufficiale alla notizia fino a quando non sia stabilito un contatto diretto. Ieri, l’annuncio del ministero degli Esteri sul rilascio dei prigionieri si era rivelato prematuro ed era stato poi smentito.

I quattro sequestrati erano stati rapiti a Serif Umra, una località del nord del Darfur dove la sezione belga di Msf gestisce un progetto di assistenza sanitaria. Il rapimento era avvenuto mercoledì sera.

Il governo sudanese aveva annunciato sabato di aver localizzato gli operatori di “Medici Senza Frontiere” e di essere in contatto coi sequestratori.

Il rapimento ha accresciuto la tensione in Sudan, già elevata dopo la decisione del Tribunale penale internazionale di emettere un mandato di cattura nei confronti del presidente Omar Hassan al-Bashir per crimini di guerra, proprio a causa del conflitto in Darfur.

Il governo sudanese ha, nei giorni scorsi, allontanato dal paese per rappresaglia alcune agenzie e Ong umanitarie, tra cui la sezione olandese e quella francese di Msf.

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