Google scende in campo contro la norma sulle rettifiche contenuta nel testo nuovo testo sulle intercettazioni telefoniche. La nuova norma prevede che «per i siti informatici, le dichiarazioni o le rettifiche siano pubblicate, entro quarantotto ore dalla richiesta, con le stesse caratteristiche grafiche, la stessa metodologia di accesso al sito e la stessa visibilità della notizia cui si riferiscono».
L’uso dell’espressione generica “siti informatici” allarga l’obbligo di rettifica anche a motori di ricerca, social network e blog: così come le testate giornalistiche, qualsiasi sito Internet sarà obbligato a pubblicare eventuali smentite alle notizie pubblicate.
Google, il motore di ricerca più famoso al mondo, si dice contrario a questa nuova norma: «In pratica un blogger amatoriale viene equiparato come responsabilità al direttore responsabile di un qualsiasi quotidiano nazionale» si legge in un comunicato. Inoltre «chi usa Internet per diffondere le proprie idee non dovrebbe essere soffocato da inutili e a volte inopportuni vincoli burocratici». Google Italia infine chiude amaramente il suo comunicato: «La strada che porta all’affermazione della specificità della Rete e dei diritti dei navigatori è ancora molto lunga».