Def: pesante bocciatura da Regioni e Comuni

ROMA – Sul Documento di economia e sviluppo arriva una forte bocciatura dalle Regioni e dai Comuni. E, con toni piu' moderati nella forma ma non nella sostanza, anche dalle Province. ''Attendiamo con urgenza l'atto che da' le risorse, pari a 425 milioni alle Regioni, per gestire il trasporto pubblico locale'', ha spiegato oggi il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, al termine della Conferenza Unificata. ''Nel Def – ha proseguito – non c'e' traccia dell'accordo sulla revisione della manovra di luglio, che conteneva tagli insostenibili e che deve essere rivista per avviare il federalismo fiscale. Infine, non c'e' traccia della fiscalizzazione del trasporto pubblico locale, punto cardine dell'accordo che era stato siglato''. ''Meno crescita, più deficit, più tasse e tagli ulteriori e pesantissimi ai trasferimenti alle Regioni e agli Enti locali: avremo davanti una stagione nerissima, con lacrime e sangue ancora più pesanti di quelle patite finora, che per la Toscana sono già oltre la sostenibilità", gli ha fatto eco Riccardo Nencini, assessore della Regione Toscana al Bilancio. Enrico Borghi, vicepresidente dell'Anci, ha affermato che il parere negativo dei Comuni e' dovuto al fatto che nel Def ''vengono confermate le impostazioni sui tagli delle risorse e non recepite le modifiche integrative che avevamo chiesto''. Guido Podesta', presidente della Provincia di Milano, ha invece spiegato che le Province hanno espresso ''forti criticita''' ma non hanno dato un parere sul testo del Def. ''Con questo DEF si conferma la scelta sciagurata di bloccare il Paese. Con i tagli ai trasferimenti di Regioni, Province e Comuni e la paralisi degli investimenti degli Enti locali non c'è alcuna prospettiva di ripresa. Non è questo il modo per assicurare lo sviluppo del Paese", ha dichiarato il vicepresidente vicario dell'Upi, Antonio Saitta, presidente della Provincia di Torino. Ma la critica di Errani ha riguardato anche la qualita' dei rapporti istituzionali tra Governo e Regioni, in particolare riguardo ai provvedimenti sullo sviluppo varati oggi dal Consiglio dei ministri. "Siamo preoccupati per un intervento unilaterale che riguarda anche le Regioni e di cui abbiamo notizie solo dalla stampa – ha detto Errani – questo è un metodo sbagliato e inefficace, non fornisce risposte. E ci sono cose singolari: per esempio alcuni ministri dicono che le Regioni non hanno applicato il Piano Casa. Per questo ho chiesto oggi al ministro per i Rapporti con le Regioni, Raffaele Fitto, di dirci in quali punti il Piano non è stato applicato. Noi lo abbiamo applicato in pieno, sulla base delle leggi del Governo''. Insomma, e' sbottato provocatoriamente il presidente della Conferenza delle Regioni, ''se questo è federalismo è ora che si torni al centralismo, forse paradossalmente si fara' piu' federalismo. Tutte le volte che si fa un passo avanti si rischia di farne due indietro".

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