Del Neri è orgoglioso: "Cara Juve non mi pento delle mie scelte"

TORINO – ''Non mi sono mai pentito delle mie scelte. Il mestiere me lo devono insegnare in pochi. Il prossimo anno si vedra'. Sarebbe banale che il giudizio globale dipendesse da tre pari in piu' o in meno. Fanno piacere le parole di John Elkann: vuol dire che ha valutato che ho sempre cercato di dare il massimo''. Sembra quasi un epitaffio sulla sua avventura bianconera, quello di Gigi Del Neri, che riafferma orgogliosamente le proprie posizioni alla vigilia del match con il Parma, in grado di regalare ancora un pizzico di speranza europea per la Juventus. ''Abbiamo pagato duramente i nostri errori, ma abbiamo sempre lavorato al massimo. La stima dei giocatori fa piacere. Mi avevano detto che e' difficile gestire i campioni, ma a Torino ho trovato bravissimi ragazzi, anzi, uomini veri. Il nostro lavoro e' stato ottimo, ma non premiato dai risultati. Non tutti riescono, a svolgerlo. Rifarei le stesse cose perche' la controprova non c'e'. La battuta di Elkann su Buffon? E' sicuramente di stimolo''. Del Neri si riferisce alla frase pronunciata dal presidente di Exor questa mattina davanti ai giovani editori riuniti a convegno: ''E' un gran giocatore, purtroppo da un anno e mezzo non lo vediamo giocare sempre''. Un attestato di stima che sa di riconferma, quindi. Era stato proprio Buffon uno dei primi e piu' autorevoli paladini di Del Neri: il portiere lo aveva definito un ottimo tecnico, augurandosi che venga riconfermato e assumendo su di se' e la squadra la responsabilita' per i troppi punti persi. Il tecnico aggiunge ancora a propria difesa: ''Fino al 21 luglio ho lavorato solo con cinque giocatori e se l'Italia fosse andata avanti ai Mondiali, la data si sarebbe ancora spostata''. E definisce Sissoko ''oggetto misterioso'' quando parla di un reparto, il centrocampo, spesso falcidiato dagli infortuni e ridotto ai minimi termini: la notizia dell'ultima ora riguarda Aquilani, che sembrava recuperato e invece a Parma non ci sara'. l'unica alternativa sarebbe il Primavera Giandonato, perche' sono squalificati Marchisio e Krasic. Nella lista dei convocati torna De Ceglie, dopo sei mesi di stop per la frattura della rotula. Sul fronte allenatore, sono giorni decisivi: la classifica delle preferenze, dopo i no di Spalletti e Mancini, va al portoghese Villas Boas, ma ci sono perplessita' sulla sua richiesta di un contratto quadriennale. Antonio Conte verrebbe di corsa e il suo presidente, Massimo Mezzaroma, ha invitato la Juventus a sbrigarsi, facendosi viva non piu' tardi di lunedi'. Potrebbe essere proprio quello il giorno buono per la decisione. Due promozioni in tre anni e un calcio decisamente spettacolare sono le credenziali di un giovane tecnico gradito anche alla tifoseria, che lascia una sola perplessita', l'inesperienza a guidare grandi squadre. Ma Marcello Lippi, prima di venire a Torino, aveva allenato solo il Napoli (peraltro ex grande, perche' in un periodo di ridimensionamento); Carlo Ancelotti venne sotto la Mole dopo aver ''soltanto'' guidato due anni il Parma e Armando Picchi, prima della sua prematura scomparsa, stava lavorando magnificamente con la squadra che solo l'anno dopo avrebbe vinto lo scudetto.

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