Di Pietro e la Fiat/ Remerge in Italia la lotta di classe per colpa di questo governo. Il sindacato resti unito

“Il governo convochi al piu’ presto un tavolo e ci faccia vedere questo piano industriale della Fiat, altrimenti e’ semplicemente l’arricchimento del capitale e non del lavoro ne’ dell’economia diffusa. C’e’ una nuova lotta di classe che si sta distribuendo nel Paese per colpa di questo governo”: cosi’ il presidente dell’IdV, Antonio Di Pietro, ha commentato la situazione del gruppo Fiat anche alla luce delle proteste degli operai in piazza oggi a Torino.

Di Pietro,  impegnato in un comizio in piazza Maggiore a Bologna, si e’ detto felice, da italiano, che la Fiat “vada in giro per il mondo a comprare altre marche automobilistiche” ma ha lamentato il fatto che “finora l’aspettativa” porta a “meno posti di lavoro, tanto e’ vero – ha aggiunto – che i metalmeccanici hanno dovuto fare sciopero contro i licenziamenti e le casse integrazioni”.

A proposito dei rappresentanti dei lavoratori, il leader dell’IdV ha detto che “il sindacato non doveva e non deve spaccarsi in questo momento e credo che soprattutto il governo dovrebbe mettere al primo posto il lavoro come salvaguardia”. Secondo Di Pietro, insomma ogni volta che l’esecutivo “da’ un incentivo e un contributo per un’operazione come quella della Fiat e’ opportuno che si assicuri bene che porti piu’ posti di lavoro, perche’ aumentare il capitale per fare un’operazione finanziaria a favore di qualche famiglia e a danno degli italiani non sta bene ne’ in una democrazia ne’ in un’economia evoluta”.

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