Di Pietro scrive anche al Guardian: “Mi scuso con voi per la reazione di Berlusconi. Spero che continuerete ad informare il pubblico, in Italia i mezzi di comunicazione non lo fanno più”

Di Pietro ha scritto al Guardian una lettera dal titolo «Apology to the Guardian for Berlusconi» in cui si scusa col giornale inglese per le reazioni espresse dal presidente del Consiglio italiano e dal ministro degli Esteri Franco Frattini sulle accuse a proposito della preparazione del summit del G8: «Il Guardian fa del suo meglio per tenere il pubblico informato. In Italia questo governo non è abituato alla libera discussione».

Il leader dell’Italia dei Valori spiega qual’è lo stato della libertà di stampa in Italia: «La Freedom House, mette l’Italia al 73esimo posto per la libertà di stampa. Il vero problema è che l’informazione è saldamente nelle mani di una persona, il Primo ministro Silvio Berlusconi. Questo è uno dei peggiori casi di conflitto di interessi mai registrati in un qualsiasi paese del mondo occidentale».

Antonio Di Pietro spiega meglio in che modo Berlusconi controlla i media: «Il controllo sui media, è esercitato attraverso la proprietà della più grande casa editrice italiana, la Mondadori, così come attraverso il controllo di sei reti televisive. Il quasi totale controllo dei mezzi di informazione, gli fornisce anche una fonte inesauribile di entrate che contribuiscono a consolidare la sua posizione dominante. I governi precedenti, hanno tacitamente approvato tutto questo, rifiutandosi rifiutato di affrontare la questione del conflitto di interessi».

L’ex magistrato attacca le leggi “incostituzionali” che Berlusconi si sarebbe fatto per sé. «La prima legge, è nota come lodo Alfano ed è stata ordinata da Silvio Berlusconi come primo atto dopo l’avvento al potere. La legge vieta il perseguimento del primo ministro e delle altre tre cariche più alte dello Stato. Questo significa il non dover comparire in un processo nel quale egli è stato accusato di corruzione. David Mills, è stato condannato a quattro anni e sei mesi di reclusione per aver accettato una tangente. Il 6 ottobre prossimo, la Corte costituzionale emetterà una sentenza per giudicare la costituzionalità della lodo Alfano e, qualora il giudice decida per l’incostituzionalità, Berlusconi sarà obbligato ad essere processato con l’accusa di aver corrotto Mills».

«Vorrei concludere con un appello affinché i media stranieri non abbassino i riflettori sull’Italia, continuando a svolgere lo stesso compito di vitale importanza che hanno sempre svolto in passato, ossia il compito di informare il pubblico, un ruolo che la maggior parte dei mezzi di comunicazione in Italia hanno abdicato perché non più autorizzati a fare il proprio lavoro» conclude la lettera. E sul sito del giornale inglese sono già arrivati più di 200 commenti alla notizia.

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