Il video falso sulla diga di Ridracoli a sostegno e documentazione falsi della falsa diceria maligna della alluvione in Romagna come cosa voluta, apposta voluta dai “Poteri” e le immagini false della falsa esplosione-bomba a due passi dal Pentagono sono solo gli ultimi due prodotti in ordine di tempo. Prodotti, perché non sono solo falsi, sono soprattutto fabbricati, voluti, assemblati. Prima di essere spacciati. Già, ma perché, perché i pusher del falso?
Al fuoco al cinema per vedere l’effetto che fa
Una prima, sommaria e tutto sommato ottimista risposta a quella domanda del perché li vogliono, fabbricano e spacciano quei falsi rimanda ad un disturbo del comportamento inteso come una patologia. Qualcosa del tipo: gridare al fuoco in un cinema, ristorante, centro commerciale e vedere l’effetto che fa. Insomma provare piacere ed eccitazione dal panico e danno altrui. E che ci sarebbe di ottimista nell’ipotizzare che sia questa la risposta al perché spacciano i falsi? L’ottimismo sta nel pensare, supporre, illudersi sia appunto una patologia limitata nella diffusione, un disturbo nella psiche di dieci, cento, mille, centomila…E non un disturbo dell’esistere di uno, due, dieci milioni.
Piacere sadico non basta, ci vuole dovere missionario
Il perché dei pusher del falso, non basta il piacere alquanto sadico del provocare panico altrui e neanche il conseguente voyerismo dell’osservare l’effetto che fa. Nell’attività di produzione spaccio del falso, piacere e dovere si mescolano, intrecciano, fondono. I pusher sentono di dovere e si sentono in missione. Missione di predicazione. Predicazione e contagio. Predicazione della fede assoluta nell’unica verità che scaturisce dalle vie della rabbia, rancore ed odio. E contagio di rancore, rabbia e odio come rivelazione e annuncio. Annuncio della purificazione del mondo. Purificazione con il fuoco della menzogna, la bugia come leva per svellere il mondo dei “Poteri”. E per portare Stato e società al livello delle loro emozioni, pulsioni ed emissioni: il vomito e le feci entrambi da bile. Ecco il perché.