Don Riccardo Seppia, il padre di un ragazzo: "Quanti sms mandava a mio figlio"

GENOVA – ”E’ una cosa incredibile, mi sembrava un bravo sacerdote; Ora mi chiedo cosa sarebbe potuto succedere se mio figlio avesse dato seguito a quei contatti”. Lo ha confidato a Gente (in edicola da lunedi’ 23 maggio) il padre di una delle potenziali vittime di don Riccardo Seppia, il prete arrestato a Sestri Ponente con l’accusa di pedofilia e cessione di stupefacenti. ”Io e mia moglie non ci siamo accorti di nulla finche’ i carabinieri non hanno bussato alla nostra porta, dopo l’arresto – ha spiegato il genitore -. Per fortuna il nostro e’ un ragazzo sveglio e non ha mai risposto a quell’uomo, che insisteva via sms perche’ andasse a confessarsi. Ha capito da solo che c’era qualcosa di strano”. ”Che don Seppia fosse gay, che amasse andare a ballare nei club per omosessuali a Sampierdarena e che rincasasse a volte accompagnato, si sapeva – conferma Alessandra, parrucchiera -. Pero’ che avesse attenzioni morbose per i bambini, quello no. Mio figlio ha 6 anni, andava a giocare con gli altri bambini della parrocchia. Pensarci adesso mi fa venire la pelle d’oca. Dovrebbero darlo in mano alle mamme, avrebbe quel che si merita. D’altra parte, pero’, in molti avevano ritirato i figli dall’ oratorio. La verita’ e’ che era un gran rompiscatole, fiscale sulla frequenza delle messe. Era cupo, mai un sorriso: uno a cui non piaceva fare il prete”. Lo sconcerto e’ ancora piu’ forte tra chi frequenta la chiesa. ”Faccio la catechista e non mi sono accorta di nulla – racconta una donna -. Mi sento presa in giro come persona e offesa come volontaria. Mai un sospetto? Cosa facesse le mattine che non c’era, come mai in chiesa comparisse solo al pomeriggio, ho sempre pensato fossero affari suoi, conclude la catechista”.

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