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Donne d’Impresa: Alessandra Santetti, lo stile tutto in una scatola. Quella dello scatolificio ISA

Donne d’Impresa: Alessandra Santetti, lo stile tutto in una scatola. Quella dello scatolificio ISA.

Nata Sotto il segno del leone, Alessandra Santetti non poteva che essere una ragazza vincente, all’avanguardia e moderna.

Sono già 4 le generazioni – che dal 1936 – si sono avvicendate alla guida di questo importante scatolificio Isa. Più di 80 anni di storia sul mercato, si presenta con il motto “Quando il packaging parla di eccellenza”.

È lei, oggi, insieme al padre, allo zio e al cugino, che si trova ai vertici dell’azienda. È una donna con una volontà di ferro – Alessandra Santetti- 36 anni. Alessandra Santetti ai vertici dell’azienda di famiglia e Ferruccio, di due anni più giovane, – laureato in “Green Economy“ e che già a vent’anni è entrato a far parte delle Nazioni Unite come il più giovane responsabile nel suo settore.

Alessandra Santetti è laureata in Scienze dell’Economia all’Università degli Studi di Firenze, oltre che moglie e madre di due figlie, e si è rivelata anche una straordinaria maratoneta. Il mettersi alla prova, come ha fatto lei nel 2018, concludendo onorevolmente la Maratona di NY, la dice lunga, su quella che è la sua forza di volontà.

Ma non solo, perché Alessandra si è distinta anche nel salto ad ostacoli e nell’agonismo del nuoto.  Le abbiamo chiesto.

Una famiglia vincente, la vostra. Un bell’esempio di fratello e sorella impegnati nella new generation delle imprese di successo.  Cosa pensa lei della “parità di genere” in Italia?

Io credo che la spinta verso l’uguaglianza stia evolvendo. La strada è ancora lunga per poter parlare di “parità di genere” ma le donne stanno con il tempo acquistando sempre più fiducia in loro stesse, grazie anche ad una maggiore istruzione e forza coesa che sta permettendo piano piano di superare gli stereotipi fino ad ora esistenti. Io ho avuto la fortuna di avere nella mia famiglia donne la cui forza di volontà mi è stata di esempio.

Dalle mie nonne ho imparato la determinazione, che mi ha permesso di raggiungere i risultati ottenuti fino ad oggi. Da mia madre ho imparato la caparbietà che non mi ha fatto mollare mai quando avrei, invece, preferito farlo. Non sarà facile il cammino per riuscire ad ottenere la parità di genere, ma il segreto è non mollare mai, anche quando sembra impossibile. Credo che un piccolo successo personale possa portare a grandi cambiamenti per chi verrà dopo di noi.

Scatole di lusso: in ogni confezione la storia di un brand e di un elegante made in Italy.  Una sorta di arte, la sua, confermata dalla produzione dei suoi design. Come è nata questa sua passione?

Dalla famiglia e dai valori che essa mi ha trasmesso: cioè famiglia, rispetto e lavoro. Nella vita vado molto fiera del cognome che porto, grazie alle persone che vi hanno fatto parte e tutt’ora ne fanno parte. Essendo la fabbrica ubicata vicino alla casa dei miei genitori, abbiamo iniziato tutti a viverla fin dalla prima infanzia. Anni fa non esistevano le macchine moderne che abbiamo oggi, quindi i primi lavori consistevano nel passare tutto il giorno a tappare le scatole in produzione insieme alle persone che con la loro esperienza mi hanno trasmesso la passione per questo lavoro. Ho avuto grandi insegnanti durante la carriera lavorativa iniziata 12 anni fa, e l’obiettivo e la speranza è quello di essere altrettanto brava, se non migliore per condurre, insieme a mio cugino Giovanni, lo Scatolificio Isa a livelli ancora più eccellenti.

Manager di successo, moglie, mamma e atleta di valore. Ha sposato un santo o Superman?

Direi più un grande padre che ha preso in carico le sue responsabilità. Fin da quando abbiamo deciso con Federico di allargare la famiglia, abbiamo capito che il modo migliore per affrontare al meglio la nuova vita sarebbe stato quello di trovare la giusta organizzazione tra lavoro famiglia e tempo libero. Tutto ciò credo sia reso possibile grazie alla relazione che lega me e mio marito dal 2008. Anni che ci hanno permesso di affrontare al meglio ogni tipo di avvenimento.

Se non fosse stata una “maestra di scatole”, quale il suo altro sogno nel cassetto dal punto di vista lavorativo: vincere le olimpiadi, in qualche disciplina fra quelle da lei preferite?

Sapevo fin da subito che il mio futuro lavorativo sarebbe stato all’interno dello Scatolificio Isa. Se devo però parlare di sogni, quello che vorrei è ritornare presto a viaggiare. Io e Federico da quando ci siamo conosciuti abbiamo sempre viaggiato in lungo e in largo,  con il nostro fedele zaino sulle spalle, senza prenotare niente… soli alla scoperta del mondo. Ciò ci ha permesso di fare esperienze di ogni tipo che hanno arricchito molto le nostre vite. Spero di condividere presto con le mie bambine lo spirito avventuriero che ci ha sempre contraddistinto. 

Il futuro dello Scatolificio Isa, è scritto già nel DNA delle sue bambine, o avete anche altre ambizioni, come per esempio entrare in Borsa?

Spero che loro  abbiano coraggio e testa per essere libere di fare le loro scelte, alcune si riveleranno corrette, altre sbagliate ma proprio quest’ultime serviranno a crescere. Soprattutto non voglio che crescano con il senso del dover far parte per forza del mio mondo o di quello di mio marito. Sicuramente mi farebbe piacere se un domani facessero parte di questa realtà, ma adesso non è proprio il momento di pensarci.

 

 

 

Orietta Malvisi Moretti

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