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Donne d’Impresa: Carla Casini: passione, famiglia e sostenibilità nell’arte delle moquette, esperienza con le nuove generazioni assolutamente positiva

Donne d’Impresa: Carla Casini: Passione, Famiglia e Sostenibilità nell’arte delle moquette.

Due anni di fermo per il Covid, per le aziende che lavorano con gli eventi e le fiere, nazionali ed internazionali sono stati un problema non da poco. Anche per “Alma SpA”, strategicamente situata fra Firenze e Prato.

Ma parlando con il Cav. Lav. Carla Casini, Presidente e Amministratore Delegato dell’azienda, abbiamo saputo, che la loro attività ha “ripreso alla grande”. Non basteranno infatti le 140 persone che già lavorano in azienda, perché si stanno cercando ben otto persone specialisti nel settore, che  andranno ad integrare le loro maestranze.

Alma SpA, fondata nel 1976 dal Cavalier Carlo Casini, insieme alla moglie Anna è un’azienda di “Imprenditori di famiglia”,  già arrivati con indiscusso successo alla terza generazione. Un settore di nicchia, quello della produzione di moquette agugliata per fiere, poli espositivi, allestimenti ed eventi di cui la società è leader in Italia e all’estero nel settore Expo.

Con il presidente Sergio Mattarella, nel 2018, Carla Casini, è stata infatti insignita della prestigiosa Onorificenza di “Cavaliere del Lavoro” per l’eccellenza dell’Imprenditoria Italiana. Madre di tre figli, una bella signora, elegante, tradizionale all’apparenza ma con una vivacità di spirito e un’apertura mentale a 360° che già le ha permesso di raggiungere ottimi risultati anche grazie alla grossa tradizione imprenditoriale che ha alle spalle.

I pilastri dell’azienda sono la produzione sostenibile, l’eccellenza e le competenze dell’imprenditoria italiana e la qualità del prodotto 100% Made in Italy. Ciò è possibile grazie al ciclo produttivo completamente integrato, dalla produzione di fibra al prodotto finito, che consente di intervenire in ogni fase di vita del prodotto per una produzione che sia attenta all’ambiente, alle persone e alle comunità.

Ma non solo: per Alma è importante intervenire anche sulla moquette a fine evento, per garantirgli futuri utilizzi attraverso il riciclo. Non a caso, la filosofia dell’azienda è “insieme per un futuro sostenibile”, perché “Alma Green” – oggi – è il contributo concreto e di successo al benessere del nostro pianeta. Molto ricco in Azienda, il numero delle Certificazioni che hanno già ottenuto, con un calendario di nuovi traguardi sempre in divenire.

Una storia quella di Alma che nasce nel distretto tessile di Prato e cresce nei mercati internazionali, firmando i più prestigiosi Red Carpet, dal Festival del cinema di Cannes a quello di Venezia e Berlino, e arredando le più importati manifestazioni fieristiche, come Cosmoprof, CIBUS, Salone nautico di Genova, RiminiMeeting. Per saperne di più della sua vita e della sua professione, le abbiamo chiesto:

 Una “famigliona” la sua, già alla III generazione di impresa di successo. Cosa ha previsto nella sua vita, oltre a “pane e moquette”?

Separare vita professionale e personale è davvero difficile quando si lavora con passione e dedizione nell’azienda fondata da mio padre e portata avanti con il sogno di lasciarla in mano ai miei figli. Ho messo la famiglia al primo posto, insieme al lavoro, e vedere crescere e prosperare entrambi è sempre stato il mio più grande desiderio e impegno da mamma e imprenditrice.

Nel mio lavoro c’è molto di più di governance aziendale. L’aspetto a cui tengo di più sono le relazioni con le persone. Tante occasioni di lavoro mi hanno permesso di conoscere nuove persone, vedere nuovi luoghi e relazionarmi con altre culture; nel corso degli anni diversi clienti sono diventati cari amici. 

I viaggi di lavoro, che mi hanno portato anche lontano, sono state occasioni speciali per approfondire relazioni e amicizie e quando posso, cerco di trattenermi qualche giorno in più, per visitare meglio un luogo e ricaricarmi. Ancora oggi non mi fermo, né di viaggiare né di conoscere nuove persone.

Innovativa e lungimirante lei vuole produrre in “modo responsabile”. Come ha potuto infondere in tutti i suoi collaboratori questo “imprinting” per predisporli verso un futuro sostenibile e green che potrebbe – però – anche significare … produrre di meno?

Alma ha acquisito le prime certificazioni ambientali negli anni ’90, mentre i progetti per riciclare la moquette usata risalgono ai primi anni del 2000. La produzione sostenibile è parte della nostra storia.

L’innovazione tecnologica e le nuove generazioni ci hanno permesso di focalizzarci ancora più a monte del processo, nella fase di progettazione con attenzione all’Eco-design di prodotto. Ciò mi è stato possibile grazie all’investimento in capitale umano, in nuove assunzioni e costante formazione dei miei collaboratori.

Momenti importanti di crescita professionale e personale sono le riunioni, le occasioni di confronto e di scambio di idee, anche con consulenti esterni che ci affiancano nelle attività. Uno dei principi cardine di Alma, che condivido con i miei collaboratori, è proprio di “far bene quello che facciamo”, nel rispetto del cliente e dell’ambiente.

Inoltre, credo che oggi produrre in modo responsabile non voglia dire necessariamente produrre di meno, ma produrre meglio. Due recenti esempi in Alma: abbiamo investito in una nuova linea che ci permetterà a breve di produrre più velocemente e a ridotto consumo energetico; abbiamo avviato “il progetto Lean” per l’efficientamento e l’ottimizzazione dei nostri processi produttivi.

Tre figli: una bella impresa anche questa! È stata lei a formarli per continuare la tradizione aziendale?

Il mio successo più grande direi, soprattutto adesso che mi affiancano in azienda e siamo affiatati sul lavoro. Ho avuto i miei figli da giovane, avevo 32 anni quando è nato il più piccolo dei tre. Mentirei a dire che è stato tutto merito mio e che sono stata una mamma a tempo pieno.

Ho cercato di dedicare tempo di qualità ai miei figli più che quantità, ho trasmesso loro i miei valori cristiani, il senso del dovere e il rispetto per sé stessi, gli altri e il lavoro. Devo ringraziare mia madre che si è presa cura di loro quando il lavoro mi impegnava troppo e mi portava via da Firenze. Non ci è neanche mancata la vicinanza della famiglia allargata fatta di zii e cugini, con la quale sono cresciuti. Insomma, un bel lavoro di squadra.

La diversificazione dei vari prodotti, nei differenti settori, è già avvenuta in Alma SpA (per esempio automotive etc.). Avete quindi, in fieri, progetti futuri di “Borsa Italiana”?

Veniamo fuori da anni difficili a causa della pandemia mondiale, periodo che ci ha costretto a ripensare fortemente al nostro business e ne siamo usciti più forti di prima. Siamo conviti di andare avanti e crescere ancora. In questo momento siamo impegnati a consolidare una serie di investimenti prima di pensare eventualmente alla Borsa Italiana.

Oggi AIDDA, di cui lei è socia toscana, punta sull’imprenditoria giovanile. Un grosso cambiamento è in atto anche nella leadership e nella conduzione delle aziende, che si trovano ad affrontare, sempre più, un’economia internazionale di non facile lettura e perfino, a breve “problemi” di intelligenza artificiale. Siamo davvero pronti a consegnare ai giovani, le briglie del nostro futuro?

Ma io direi proprio di sì. La mia esperienza con le nuove generazioni è assolutamente positiva. Ci sono molti giovani con grande entusiasmo, con idee innovative e voglia di fare. Non tutti forse, ma molti, per fortuna. Il nostro compito è quello di trasmettere loro dei valori positivi, tra cui, anche se può sembrare anacronistico, lo spirito di sacrificio. Senza impegno e dedizione è difficile ottenere i risultati sperati. I giovani sapranno come usare al meglio le loro doti, qualità e competenze.

Marco Benedetto

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