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Donne d’impresa, da Firenze grande arte italiana ricreata nel mondo: le porte del Battistero, le statue in Vietnam

Donne d‘impresa, Anna Marinelli e la Galleria Frilli: fondata nel 1860 dallo scultore Antonio Frilli e rimasta sempre nello storico palazzo in via dei Fossi a Firenze.

Repliche classiche in marmo e bronzo e opere originali di artisti contemporanei attirano collezionisti e amanti dell’arte da tutto il mondo. Innamorata da sempre della scultura moderna e contemporanea Anna Marinelli è il cuore pulsante della Galleria Frilli.

Una vera dinastia di fonditori che amano stare in fonderia, guardare il bronzo fuso, sentire l’odore acre della cera, sopportare i rumori del cesello. “Fondere è un bellissimo lavoro di squadra, dove contano di più la sensibilità e l’esperienza personale, che le leggi della metallotecnica”.

I nostri ragazzi  – dice Anna  Marinelli – sono così fieri del loro lavoro, che all’interno delle repliche delle Porte del Battistero di Firenze, hanno inciso i loro nomi che saranno visibili solo quando fra tanti anni, saranno smontate e restaurate.

Questo è un lavoro per giovani – continua Anna Marinelli- che acquisiscono un diverso senso del tempo, un tempo più lento, ma pieno di pensieri ed emozioni. Negli studi del marmo, ricoperti di polvere bianca e in fonderia, si lavora insieme con artisti contemporanei dalle diverse provenienze, ispirazioni, linguaggi e contenuti, con un arricchimento reciproco.

Nella famiglia di Anna Marinelli, ancora oggi,  c’é la lunga e appassionante storia di un’impresa che tramanda l’arte da molto tempo. La galleria, nata come laboratorio di marmi ed alabastri è e sarà sempre una storia di tempi e di cultura che fa parte delle pagine di quell’Arte made in Italy che tutti ci invidiano nel mondo.

Fra i tanti capolavori delle loro opere disseminate nei vari Paesi, ricordiamo per esempio l’opera del “Bacco” che oggi alzando il calice dà il benvenuto agli ospiti dell’Hotel Four Seasons a Firenze. La famosa scultura di fine ‘800 fu realizzata da Antonio Frilli, scultore e fondatore della galleria. Il Bacco, una delle poche opere “profane” di Michelangelo, con il suo simbolico calice alzato, è esposto oggi nel cortile rinascimentale del Palazzo della Gherardesca, hall del Four Seasons Hotel a Firenze.  Per sapere qualcosa di più della sua vita e del particolare lavoro che Anna svolge con tanta passione, le abbiamo chiesto.

Pandemie, crisi e guerre non impediscono il turismo d’Arte a Firenze. Quale il futuro della Galleria Frilli da sempre “impresa di famiglia”?

Essere “un’impresa di famiglia” garantisce continuità di valori, di stile. Richiede impegno e visione, è un banco di prova per conciliare urgenze creative dei giovani e la “fatica” dei più grandi con la tecnologia. Però è un’opportunità preziosa e gratificante, se si lavora in armonia. Il turismo d’arte vince e per Firenze è facile, ma deve essere supportato da buona organizzazione.

Anche nei Paesi dallo sviluppo più recente e rapido, hanno capito la necessità dell’Arte. Gli Emirati, dopo aver investito nelle costruzioni, nelle tecnologie, nella finanza, hanno capito che le città erano senz’anima, perché senza arte, come ad esempio il Louvre di Abu Dabi.

In Vietnam ci hanno chiesto, interpretando l’identità del luogo, di inserire opere di arte classica e contemporanea per creare la prima città d’arte vietnamita, che diventerà meta turistica di eccellenza. In quel particolare sito le statue che sono realizzate dalla Galleria Frilli hanno dimensioni umane e riproducono quelle ben più famose conservate nei più famosi musei del mondo. 

Come avviene oggi la selezione degli artisti presenti in galleria? Come si coniugano arte contemporanea e opere classiche?

Ogni artista al suo tempo era un contemporaneo. Quale artista contemporaneo diventerà un classico? Sarà il tempo a deciderlo, ma non si può prescindere dalla qualità delle opere e dalla verità. La nostra Galleria offre un mix intrigante di scultura classica e contemporanea figurativa.

Opere astratte o installazioni di difficile comprensione e godimento, non potrebbero convivere con l’armonia di una Venere greca, con la potenza magnifica di Michelangelo o con la pace levigata di un Canova! La scelta degli artisti contemporanei in Galleria, implica un feeling che deve nascere fra noi e gli Artisti, a livello umano e per la qualità anche “artigianale” dell’esecuzione delle opere. “Sporcarsi le mani” modellando il bozzetto, ritoccando la cera o levigando la superficie di un marmo, è qualcosa che non può essere delegata. Affermato o alle prime armi, deve esserci un legame fra l’artista e la propria opera.

Dilemma: restauro e/o rinnovo con repliche museali?

I pericoli e i danni provocati dai cambiamenti climatici e non solo, impongono di tutelare l’immenso patrimonio artistico italiano. Dobbiamo accogliere con favore anche l’aiuto degli stranieri per mettere in sicurezza nei musei i capolavori originali e sostituirli fuori con repliche di qualità museale per non alterare la fisionomia dei luoghi.

Come imprenditrice di AIDDA fiorentina, sono orgogliosa di portare ad esempio del nostro impegno, quanto si è realizzato in collaborazione con il Museo dell’Opera del Duomo. Il progetto di sponsorizzazione per le repliche delle Porte bronzee del Battistero di Firenze, che ha coinvolto imprenditori di varie religioni, culture e sensibilità: americani, russi, giapponesi, indiani, europei si sono uniti in nome dell’ arte.

Quello che non riesce a fare la politica   – sorride – Anna -. Anche  nel Rinascimento molti capolavori sono stati realizzati grazie alla collaborazione fra  Corporazioni e mercanti. Quelle che escono dalla Galleria Frilli non sono copie ma repliche di qualità, perché derivate dagli originali. Calchi fisici oppure ottenuti con scansioni 3D.

Quali sono i maggiori clienti della Galleria Frilli?

Nei nostri 160 anni di storia i clienti sono molto cambiati. Prima i clienti erano Istituzioni, case regnanti, collezionisti privati. Da un po’ di anni i nostri maggiori clienti sono studi di architettura, garden decorator, designer, contractor.

Fra i tanti clienti che hanno fatto la storia della nostra attività ricordo ad esempio la Stanford University in California, dove per l’inaugurazione ai primi del ‘900 la Galleria ha inviato 90 casse di sculture in marmo e bronzo. Più recentemente abbiamo spedito 6 grandi sculture contemporanee, site specific,  destinate ad un parco di una villa a Saint Tropez per un lavoro richiesto da uno studio di architetti di Londra.

 

Marco Benedetto

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