ROMA 03 MAG Una voce quasi – ROMA, 03 MAG – Una voce quasi da ragazzino che ripete, come la battuta di un telefilm sulla mala romana degli anni '70, ''e' arrivato il momento, pijamose tutta Roma, semo come la mafia''. Una intercettazione choccante che testimonia l'ambizione di una organizzazione criminale nata nella periferia sud est della Capitale (Centocelle, Tor Bella Monaca, Tuscolano) che puntava a conquistare l'intero mercato dello spaccio di droga di Roma. Oggi gli uomini del Ros, coordinati dalla Procura di Roma, hanno messo fine a questo progetto arrestando 38 persone, tutte romane e affiliate all'organizzazione. Sotto la lente degli investigatori, inoltre, ci sono altre 43 persone. Per i fermati l'accusa e' di associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti, tentato omicidio e sequestro di persona, con l'aggravante del metodo mafioso. Mensilmente la banda era in grado di commercializzare, sul mercato romano, sino a tre quintali di hashish e marijuana, oltre a circa trenta chilogrammi di cocaina. Quella che emerge dall'inchiesta dei carabinieri, avviata dal 2006, e' una organizzazione particolarmente violenta,'"ben strutturata, con basi logistiche e un sistema che garantiva gli affiliati anche la tutela legale". Minacce ed un uso sistematico della violenza era la regola sia per i traditori che per i rivali. Il gruppo criminale era legato allo storico clan che faceva capo a Michele Senese, personalita' di spicco del panorama della criminalità romana anche grazie ai consolidati rapporti con gruppi camorristici napoletani e in particolare con i clan Licciardi, Contini e Mazzarella. Proprio l'arresto di Senese, avvenuto nel corso di una operazione del 2008, aveva determinato "un riassetto degli equilibri" tra i vari gruppi collegati deputati al controllo del traffico di droga nell'area sud-est di Roma. I violenti conflitti interni all'organizzazione erano sfociati in gravi fatti di sangue, tra il maggio 2008 e l'agosto del 2009, alcuni dei quali ricostruiti nel corso delle indagini. Tra gli episodi all'attenzione degli inquirenti i tentati omicidi di Paolo Abate nel maggio del 2008 e nell'agosto dello stesso anno. Collegata alla faida interna anche l'omicidio di Emiliano Zuini nel luglio del 2008, i tentativi di omicidio di Gabriele Cipolloni nel novembre e ottobre dello stesso anno e il ferimento di Roberto D'Agostino il 25 agosto del 2009. ''C'è la necessità di un'attenzione da parte delle forze dell'ordine nei confronti di altri fatti di sangue avvenuti anche di recente e che si inquadrano nel controllo del territorio", ha spiegato il procuratore antimafia Giancarlo Capaldo. Nelle ultime settimane si sono verificati a Roma agguati e omicidi che hanno come movente privilegiato la pista della droga. A Cinecittà, due persone a bordo di uno scooter avevano aperto il fuoco contro un romano di 47 anni a bordo di una Smart riuscito a sfuggire all'agguato. Pochi giorni dopo ad Ostia invece un uomo era stato ucciso a colpi di pistola. E anche per l'omicidio dell'imprenditore Roberto Ceccarelli, ammazzato a colpi d'arma da fuoco davanti al Teatro delle Vittorie, e per il quale sono in carcere due persone, non si esclude la pista legata alle sostanze stupefacenti.