Economia americana in ripresa, Pil in aumento nel 2010 del 2%, ma la disoccupazione continuerà ad aumentare

La crisi finanziaria potrebbe davvero essere finita ma i prossimi mesi del 2009 e tutto il 2010 saranno ancora caratterizzati dalle conseguenze negative del periodo nero che ha colpito l’economia mondiale. Questa è la situazione che si prospetta almeno negli Stati Uniti, stando alle ultime stime ufficiali diffuse dalla Casa Bianca.

Se le previsioni sulla crescita del Pil sono incoraggianti e stimano una crescita dell’economia nazionale del 2% per il 2010 e del 3,8% per il 2011, il problema della disoccupazione sarà ancora presente e, anzi, raggiungerà il suo punto di massima gravità proprio il prossimo anno, con un tasso del 9,8 per cento.

Anche per il deficit di bilancio le previsioni non sono buone. Rispetto alle ultime proiezioni, il passivo complessivo che sarà accumulato entro il 2019 è stato corretto al rialzo: dai 7.100 miliardi di dollari inizialmente preventivati si è passati agli attuali 9.050. Un dato che evidenzia come la debolezza economica degli Stati Uniti sarà una costante del prossimo decennio e non permetterà grosse riduzioni del disavanzo. Insomma, quando la crisi finanziaria sarà un doloroso anche se fresco ricordo, gli Usa resteranno ancora uno o due anni nel purgatorio prima che la ripresa diventi concreti posti di lavoro e nuovi consumi e poi, subito dopo, sarà rischio, quasi obbligo inflazione per “asciugare” il grande debito pubblico accumulato.

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