Editoria, Usa/ Associated Press contro i siti web: si appropriano illegalmente delle nostre notizie

Le aziende editrici di quotidiani americane, colpite dal calo della pubblicità, delle vendite e dal fatto che i lettori preferiscono collegarsi a internet per leggere le notizie gratuitamente piuttosto che acquistare i giornali, sono pronte al contrattacco.

Dean Singleton, presidente dell’Associated Press (una cooperativa con 1.400 abbonati solo negli Stati Uniti), ha dichiarato che «è giunto il tempo di finirla con i siti web che si appropriano illegalmente del nostro materiale giornalistico».

Intervenendo ad un convegno della Newspaper Association of America (NAA) a San Diego, California, Singleton ha detto che l’Ap si accinge a prendere provvedimenti per meglio tutelare i contenuti dei suoi clienti.

Cosa esattamente intende fare l’Ap e come non è ancora chiaro, ma si sa che cercherà la collaborazione dei portali web per individuare e perseguire legalmente chi si appropria di materiale Ap a sbafo.

La reazione dell’Ap e di altre aziende proprietarie di giornali si inquadra nella crisi che sta falcidiando i quotidiani americani, molti dei quali hanno chiuso o stanno per chiudere.

Al fine di aiutarli a sopravvivere, l’Ap ha annunciato una riduzione delle quote che i giornali abbonati pagano per ricevere i suoi servizi.

La controffensiva ad internet delle aziende proprietarie di giornali ha suscitato reazioni diverse da parte degli analisti, alcuni dei quali la trovano giusta, mentre altri ritengono che sia una perdita di tempo.

«Quello che l’Ap sta cercando di fare nel riconoscere la minaccia di internet – ha dichiarato alla Reuters Tom McPhail, esperto di media all’Università del Missouri – è troppo poco e troppo tardivo».

Le difese dei linking a internet dai quotidiani sono state, prevedibilmente, prese da un esperto legale di Google, Alexander MacGillivray, il quale ha sottolineato che la prassi convoglia traffico verso i siti dei giornali e conseguentemente pubblicità.

La realtà, ha detto MacGillivray, è ormai che «la vasta maggioranza» dei lettori preferiscono le news gratuite su internet, e che i giornali dovrebbero considerare Google un partner e non un rivale nei loro sforzi di aumentare la pubblicità online.

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