Effetto Napolitano su Pd: si riapre partita alleanze

ROMA 5 MAG Il richiamo del C – ROMA, 5 MAG – Il richiamo del Capo dello Stato Giorgio Napolitano ad una ''sinistra credibile, affidabile, praticabile'' agita le acque nel Pd e riapre il nodo ancora insoluto delle alleanze. Pier Luigi Bersani giura di non essere amareggiato ma, senza nominare il Colle, mette i puntini sulle i: ''Sappiamo benissimo di dovere avere credibilita' e responsabilita' di governo in un momento in cui il governo non e' credibile'', chiarisce il leader Pd mentre Massimo D'Alema ricorda che, con l'obiettivo di un'alternativa credibile, lui, segretario Pds, e Romano Prodi vinsero nel '96 con l'Ulivo. All'indomani dell'intervento del presidente della Repubblica, nel centrosinistra sembra andare in scena il gioco del cerino. Il leader Idv Antonio Di Pietro si chiama fuori, sostenendo di ''stare alla sinistra come la Lega sta alla destra'', il centrista Pier Ferdinando Casini non si sente chiamato in causa e rimanda la palla in campo Pd. Il vertice del Pd accusa la botta ma per rispetto al Capo dello Stato evita reazioni dirette mentre la minoranza interna, pur condividendo l'analisi, tiene i toni bassi in vista dell'appuntamento elettorale. In ambienti parlamentari del Pd si interpreta la tirata di orecchi del Colle come la reazione al malumore non digerito per la decisione del Pd di presentare una mozione parlamentare sulla Libia che, a quanto si apprende, non sarebbe nemmeno stata comunicata al Colle. ''E' un'evidente forzatura mediatica interpretare un insegnamento giusto ed il richiamo di Napolitano come una critica al Pd'', sostiene Massimo D'Alema. In realta' altri, come Nichi Vendola e il rottamatore Matteo Renzi, vedono nelle parole di Napolitano un pungolo per rafforzare un centrosinistra un po' ammaccato. ''Se tutte le volte i politici – ironizza il sindaco di Firenze – invece di dire che Napolitano ha ragione facessero cio' che dice allora sarebbe meglio. La sinistra deve raccontare un sogno concreto agli italiani altrimenti non vince''. E il governatore pugliese, accusando il Pd di ''essere ostaggio dell'attesa infinita di Fini e Casini'', assicura che dedichera' il suo ''impegno alla costruzione di quel cantiere credibile, affidabile, praticabile dell'alternativa''. Il tema di una sinistra alternativa di governo riporta il dibattito alle alleanze. Casini coglie l'invito di Napolitano per evidenziare la distanza del Pd dall'Idv, come emerso l'altro giorno alla Camera sulla Libia. ''Il Pd faccia una proposta e risponderemo'', rilancia il leader centrista, scettico comunque che il Pd possa sganciarsi da Idv e Sel per il Terzo Polo. Uno schema che piace a Paolo Gentiloni e Giuseppe Fioroni, che guidano la minoranza Modem insieme a Walter Veltroni, entrambi convinti che Idv e Sel il Pd sarebbe piu' autorevole e affidabile. La risposta di Bersani a Casini, invece, e' infastidita: ''Non ci si tiri per la giacca. Abbiamo un pacchetto di riforme democratiche e sociali e siamo pronti a discutere con chi vuole andare oltre il berlusconismo''. Perche' chiosa Enrico Letta, solo una coalizione larga ''puo' battere Berlusconi''. .

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