EGITTO, RAPITORI DEGLI OSTAGGI: ”SE TENTATE IL BLITZ LI UCCIDIAMO”

Egitto_village I rapitori che venerdì scorso hanno sequestrato in Egitto 19 ostaggi, tra i quali cinque turisti italiani, hanno minacciato di ucciderli se saranno fatto tentativi di liberarli in aereo. Lo ha detto una fonte ufficiale egiziana, che non ha voluto rivelare la sua identità. Secondo la fonte, uno degli ostaggi, un operatore turistico, ha contattato la moglie tedesca e le ha riferito della minaccia, che la donna ha riportato alle autorità egiziane. I sequestratori che dopo la ridda di voci su una presunta liberazione, poi tutte smentite, hanno in mano 19 persone – oltre ai cinque italiani, altrettanti tedeschi, un rumeno e 8 egiziani- che stavano compiendo un’avventurosa escursione nelle Gole delle Acacie al confine tra l’Egitto e il Sudan, una zona ricca di reperti archeologici, e dove non erano mai stati rapiti turisti stranieri. Secondo la fonte, le autorità egiziane sono risalite alle telefonate sudanesi fatte dall’ostaggio alla moglie. Stamane il quotidiano al-Ahram ha citato il ministro del turismo Zoheir Garrana, secondo gli ostaggi sono tutti in buone condizioni.

CHIESTO RISCATTO – Le autorità tedesche starebbero negoziando il pagamento di un riscatto. E’ quanto avrebbe detto il ministro egiziano per il Turismo, secondo quanto riferito dall’agenzia semi-ufficiale Mena. I rapitori avrebbero chiesto inizialmente 15 milioni di dollari. Ma Garana ha spiegato che l’ultima richiesta sarebbe di poco più di 6 milioni. I sequestratori sarebbero del Ciad. Lo riferiscono fonti della sicurezza egiziana all’inviato della tv araba «Al-Jazeera». Le autorità locali avrebbero individuato i rapitori, che si troverebbero lungo il confine tra Egitto e Sudan, all’interno del territorio sudanese.

NOTTE D’ANGOSCIA PER I FAMILIARI – Quella appena trascorsa è stata una notte d’angoscia per i familiari dei cinque torinesi rapiti in Egitto. «Abbiamo atteso un segnale positivo dopo le mille voci ma nessuno ci ha dato conferme» hanno detto stamattina i familiari di Lorella Paganelli, 49 anni, funzionaria dell’Unicredit, residente a Venaria (Torino). «È un’angoscia continua – hanno aggiunto – ma contiamo sul lavoro della Farnesina e di tutti coloro che sono impegnati nelle trattative». Uno stato d’animo condiviso dalle persone che sono più vicine anche Giovanna Quaglia, Walter Barotto e Mirella De Giuli, Michele Barrera, gli altri quattro torinesi tenuti in ostaggio. Anche ad Asti, nella sede della Aleramo Viaggi che ha organizzato il tour in Egitto, c’è attesa. «Anche stamattina abbiamo sentito i colleghi dell’agenzia egiziana – hanno sottolineato i titolari Gino Lizzi e Valter Balsamo – ma non ci sono novità. Il proprietario è direttamente coinvolto nella trattativa perchè tra i rapiti c’è anche un suo familiare. È in un posto di polizia vicino al luogo dove è avvenuto il sequestro. Non è chiaro però se i turisti sono attualmente sequestrati in Egitto o in Sudan. È un particolare incerto».

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