Elezioni europee, successo della destra/ Il Guardian si chiede se sta tornando il fascismo, gli esperti gli rispondono: no

Pubblicato il 9 Giugno 2009 - 16:48 OLTRE 6 MESI FA

Il quotidiano britannico The Guardian, dopo il successo delle destre alle elezioni per il parlamento europeo, si chiede se stiamo assistendo ad un ritorno del fascismo con il seguente titolo: ”Il fascismo è di nuovo in marcia?”. Per rispondere alla sua domanda il giornale, di tendenza progressista, ha chiesto il parere di scrittori, storici, docenti universitari e ricercatori. Nella totalità dei casi la loro risposta è: no.

Ecco, sintetizzato, il parere degli esperti sentiti dal Guardian:

Michael Burleigh, autore di ”The Third Reich, A New History”:

”Dovremmo guardare con diffidenza all’avanzata della destra, ma senza panico o isteria. Queste stupide analogie storiche non mi piacciono. Non siamo ad una riedizione degli Annni Trenta. Viviamo in un mondo diverso, e questi partiti di destra si organizzano in maniera molto diversa. E poi Hitler non  poteva usare Twitter. E’ bene ricordare che la sinistra ha tutto l’interesse a ingigantire la minaccia del fascismo. Lo fa per riossigenarsi”.

Richard Overy, docente di storia  alla Exeter University e autore di ”The Morbid Age: Britain Between the Wars”:

”Il British National Party (partito di estrema destra, ndr) esiste da molto tempo e non è mai riuscito a sfondare seriamente, quindi dobbiamo mettere i risultati europei in questa prospettiva. Il voto dovrebbe essere visto come segno di protesta in un momento difficile. Non significa che l’elettorato britannico stia scivolando verso il fascismo”.

Kathleen Burk, docente di storia moderna e contemporanea all’University College di Londra:

”Non dovremmo preoccuparci molto delle camice nere di Oswal Mosley (fondatore dell’Unione dei Fascisti Britannici, ndr), e neanche del futuro del BNP. Perfino quando erano sulla cresta dell’onda i membri dell’Unione non erano nemmeno in grado di formare una colonna per poter marciare. E’ un peccato che il BNP abbia vinto qualche seggio e qualcuno potrebbe considerarlo allarmante, ma non credo che si diffonderà nel Paese. Non riesco ad immaginare quale cataclisma potrebbe condurre il Bnp al potere. Quanto abbiamo visto alle elezioni europee è una protesta, che non accadrà alle elezioni generali, dove è in gioco il vero potere”.

Eric Hobsbawm
Autore di ”The Age of Extremes: The Short Twentieth Century (1914-1991):

”Il fattore che colpisce di più nei risultati europei non è la crescita della destra. La vera storia è la crisi della sinistra. I partiti socialdemocratici in Europa sono in declino. La sinistra europea ha fatto affidamento su una classe operaia che non esiste più nella sua vecchia forma, e se vuole riprendersi dovrà trovare nuovi sostenitori. Il che potrebbe essere difficile”.

Joanna Bourke
Docente di storia al Birkbeck College di Londra:

”Non dovremmo lasciarci prendere dal panico, ma nemmeno essere soddisfatti. I livelli di odio razziale ed antisemitismo e tutte le altre cose di cui si nutre l’estrema destra sono considerevolmente più bassi in Gran Bretagna di quelli del passato e del resto dell’Europa e degli Stati Uniti. L’estrema destra ha molta più influenza negli Stati Uniti, specialmente la destra religiosa”.

David Kynaston
Ricercatore accademico alla Kingston University e autore di ”Austerity Britain”:

”Ci sono ovvi paralleli tra la Germania anteguerra e oggi, soprattutto la crisi economica che causa disoccupazione. Ma anche se non abbiamo visto il peggio della crisi, direi che ci vorrà tempo prima che l’estrema destra possa sfondare”.

David Stevenson
Docente di storia internazionale alla London School of Economics e autore di ”History of the First World War”:

”L’elezione di due membri del BNP è un fatto deprimente. Ma in un certo senso sorprende che non ne siano stati eletti di più. La recessione, l’immigrazione e lo scandalo dei rimborsi spese dei deputati ai Comuni avrebbe dovuto favorire il BNP. In Gran Bretagna una parte dei voti che andava al partito Laburista è andata al BNP. Quando Nick Griffin (presidente del BNP, ndr) lamenta che il Paese è pieno di immigrati che rubano il lavoro ai britannici, tocca un nervo scoperto”.