ELEZIONI IN SARDEGNA: SORU CONTRO BERLUSCONI

Sardegna_manifesti Si avvia alle battute finali la campagna elettorale per l'elezione del Governatore e del nuovo Consiglio regionale della Sardegna. Gli abitanti dell'isola sono chiamati alle urne domenica e lunedì prossimi. Volata finale per la sfida tra Renato Soru, candidato del centrosinistra, e Ugo Cappellacci, che, per il centrodestra, si contende con l'ex «mister Tiscali», in un incerto testa a testa, la guida della Regione. Venerdì è il giorno dei comizi finali: a sostenere Cappellacci, candidato del Pdl, ci sarà il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Il premier è già atterrato all'aeroporto di Cagliari: torna in Sardegna per la quinta volta. Il comizio di chiusura di Cappellacci è in programma alle 18 al Palarockfeller di Cagliari. Con Soru ci sono invece il leader del Pdl Walter Veltroni e il numero uno dell'Idv Antonio Di Pietro.

VELTRONI – «I sardi devono sapere che il voto di domenica e lunedì prossimi riguarda esclusivamente il governo della loro Regione e non altro». Così Walter Veltroni, a Cagliari per chiudere la campagna elettorale a sostegno di Soru, ha risposto ai giornalisti che gli domandavano il "peso" in campo nazionale del risultato delle elezioni nell’isola. Il leader Pd si è detto convinto del fatto che finita la campagna elettorale «Berlusconi non lo si vedrà più, come non lo si è visto più in Abruzzo e in tutti i posti nei quali è andato». «La differenza col centrodestra? Sul nostro simbolo – ha spiegato Veltroni – c’è scritto "Renato Soru presidente", su quello del Pdl "Berlusconi presidente". Non c’è dubbio che fra i due quello che sarà presidente della Regione sarà Renato Soru che continuerà un’opera a difesa delle identità e della forza di questa Regione».

«INVASIONE CONTINUA E VIOLENTA DEL PREMIER»- Ed è lo stesso Soru a sostenere che il premier Berlusconi «continua a violare le regole» della campagna elettorale «parlando senza contraddittorio nelle reti private e pubbliche nazionali». «L'anomalia di questa campagna elettorale – ha detto Soru – è l'invasione continua e violenta da parte del presidente del Consiglio venuto in Sardegna a turbare quello che dovrebbe essere il normale svolgimento di una democratica competizione elettorale, intrattenendo la gente con barzellette spesso anche di cattivo gusto». A Cagliari anche Antonio Di Pietro. «La competizione elettorale sarda ci ha dato un messaggio importante: volendo si può fermare la macchina pubblicitaria di Berlusconi. Si può se solo si fa capire che questo voto interessa non solo la Sardegna ma tutta l'Italia» ha detto l'ex pm.

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