Elezioni Lazio: il Secolo d’Italia critica la possibile candidatura della Todini

Pubblicato il 2 Settembre 2009 - 11:03 OLTRE 6 MESI FA

“Una specie di Berlusconi in gonnella, del tutto opaca politicamente, in pratica una sconosciuta nel Lazio”. Cosi’ il Secolo d’Italia, il quotidiano della componente ex An del Pdl, in un articolo dal titolo “Nel Lazio partita aperta, ma la Todini che c’entra?”, definisce l’imprenditrice Luisa Todini, che in molti ritengono essere, dopo la rinuncia di Bertolaso, la possibile candidata del centrodestra nelle elezioni regionali del 2010.

Secondo il quotidiano nel Pdl, infatti, “nel caso in cui la scelta fosse questa, ci sarebbero alcuni problemi da risolvere: innanzitutto i conti con il territorio (nel Lazio il partito c’è e non è solo un’emanazione del leader) che non troverà gradevole vedere candidati paracadutati dall’alto. E poi, soprattutto, ci sarebbe da decidere se la candidatura spetta a un ex-An o a un ex-Fi. Quando è stata Forza Italia a imporsi, infatti, con Giampiero Borghini e Antonio Tajani, le performance del centrodestra non sono state entusiasmanti”.

Secondo il Secolo d’Italia, quindi, “la scelta del voto imprenditoriale, efficiente, garbatamente emulo del berlusconismo, nel Lazio e a Roma non paga, non mobilita, non entusiasma. I precedenti, in politica, debbono costituire anche salutari lezioni per non prendere cantonate. In questo caso, se la lezione venisse assimilata, la partita sarebbe a due: o Augello, l’assessore che risanò i conti del Lazio riuscendo a far decollare l’ospedale Sant’Andrea, o Meloni, la ministra della Gioventù”.

Il Secolo lancia quindi una proposta: “Non si può pensare che il solo fattore immagine possa fare la differenza in un territorio dove a contare è soprattutto la politica. Ancora, se quell’immagine poi si volesse femminile a tutti i costi, perche’ puntare sulla Todini anziche’ sulla ben più
grintosa e capace Renata Polverini, sindacalista di prim’ordine e donna che in politica, finalmente, non si farebbe mettere sotto tutela?”.