ELUANA, NAPOLITANO: ”ORA SERVE UNA RIFLESSIONE COMUNE”, GASPARRI SI SCUSA

Napolitano_accorato «Questa cerimonia cade in un momento di dolore e turbamento nazionale che può diventare occasione di una sensibile e consapevole riflessione comune». Così il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha ricordato la morte di Eluana Englaro, anche alla luce degli scontri politici di lunedì, in apertura del suo discorso al Quirinale in occasione della cerimonia per il Giorno del Ricordo in cui si commemorano i cittadini italiani gettati nelle foibe.

IL DISCORSO – Per il capo dello Stato «la memoria che coltiviamo innanzitutto è quella della dura esperienza del fascismo e delle responsabilità storiche del regime fascista, delle sue avventure di aggressione e di guerra». Questo ci fa ricordare secondo Napolitano «le sofferenza inflitte alla minoranza slovena negli anni del fascismo e della guerra, ma non possiamo nemmeno dimenticare le sofferenze, fino a un'orribile morte, inflitte a italiano assolutamente immuni da ogni colpa».

Intanto proseguono le discussioni del mondo politico sulla fine di Eluana e sulle successive polemiche. «Le mie parole non erano offensive per nessuno, tantomeno per il Presidente della Repubblica che rispetto. Ma se qualche istituzione si fosse ritenuta offesa, me ne scuso. Ma ripeto: non credo ci fosse nulla di offensivo nelle mie parole» spiega il presidente dei senatori del Pdl Maurizio Gasparri ai cronisti che gli chiedevano conto delle sue affermazioni sulle «firme messe e non messe». «Ieri è stata una giornata di emozioni forti, di tensioni, c’è chi ha pianto, e in queste giornate possono essere usate espressioni forti. Ammiro chi riesce a dominare le proprie emozioni…», ha aggiunto il presidente dei senatori del Pdl.

 

 

Gestione cookie