ELUANA, SCONTRO POLITICO: GASPARRI CONTRO NAPOLITANO, FINI, ”IRRESPONSABILE”

Gasparri_angry Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha appreso «con profondo dolore» la notizia della morte di Eluana Englaro. «È grande il rammarico – dice – che sia stata resa impossibile l'azione del governo per salvare una vita».

«Silenzio e partecipazione al dolore» da parte del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. «Dinanzi all'epilogo di una lunga tragica vicenda – ha detto – il silenzio che un naturale rispetto umano esige da tutti può lasciare spazio solo a un sentimento di profonda partecipazione al dolore dei familiari e di quanti sono stati vicini alla povera Eluana».

Scontro Gasparri-Fini. Il presidente dei senatori del Pdl Maurizio Gasparri ha criticato le parole di Napolitano: «Non è tempo di silenzio. Ognuno ha agito secondo la sua coscienza ma ora non si può dire: non si parli, siamo sbigottiti perché un conto è il raccoglimento, un altro conto dire che la questione è chiusa». Pronto l'intervento del presidente della Camera Gianfranco Fini: «Gasparri è un irresponsabile che dovrebbe imparare a tacere perché il rispetto per la massima autorità dello Stato dovrebbe animare chiunque, in particolar modo il Presidente del Gruppo di maggioranza numericamente più consistente». Interviene Francesco Cossiga secondo il quale Fini dovrebbe dimettersi perché «il presidente di un ramo del Parlamento non può, per lunga consuetudine, non dico riprendere, ma neanche far riferimento a ciò che ha detto o fatto un membro dell'altro ramo del Parlamento».

Bagarre al senato. Il vicepresidente dei senatori del Pdl, Gaetano Quagliariello, ha gridato che «Eluana non è morta, ma è stata ammazzata». Pronta la replica di Anna Finocchiaro: «Si continua a fare l'ennesimo atto di sciacallaggio politico sulla morte di Eluana». Dopo le parole di Quagliarello alcuni senatori del Pd, tra gli altri Giorgio Tonini, Stefano Ceccanti e Riccardo Milano hanno iniziato ad abbandonare l'aula. E dopo la replica della Finocchiaro un gruppo di senatori di An, tra gli altri Filippo Berselli, Benedetti Valentini, ma anche il ministro Andrea Ronchi, sono andati verso i banchi dell'opposizione e nell'emiciclo sono dovuti intervenire i commessi per riportare la calma. La seduta è stata sospesa, ma alcuni senatori hanno continuato comunque a scambiarsi battute al vetriolo dentro l'aula. Daniele Capezzone, portavoce di Forza Italia ha chiesto di non aggiungere alla «tragedia lo strazio di una rissa politica crudele». «Da Quagliarello nessuna accusa all'opposizione» ha detto il presidente del Senato Renato Schifani.

Sacconi: sì all'esame del Ddl in due settimane. Il ministro del Welfare Maurizio Sacconi ha annunciato la disponibilità del governo a prevedere un esame in commissione di due settimane sull'intero provvedimento del testamento biologico e non solo sulla norma che era stata anticipata sull'alimentazione ed idratazione. La Finocchiaro chiedeva almeno una settimana per definire in commissione un testo complessivo. Schifani
aveva proposto di proseguire domani mattina con l'esame del ddl.

Il Vaticano. «Che il signore l'accolga e perdoni chi l'ha portata a questo punto» è stato il primo commento del ministro della Salute del Vaticano, card. Javier Lozano Barragan. Se l'intervento umano si fosse rivelato decisivo per la morte di Eluana «continuerei a ritenerlo un delitto» ha proseguito Barragan.

«Cercare vie efficaci per servire vita». La morte di Eluana Englaro, ha detto il portavoce della sala stampa vaticana padre Federico Lombardi, «sia motivo per tutti di riflessione pacata e di ricerca responsabile delle vie migliori per accompagnare nel dovuto rispetto del diritto alla vita, nell'amore e nella cura attenta le persone più deboli. Anche in nome di Eluana continueremo dunque a cercare le vie più efficaci per servire la vita».

Cardinale Josè Saraiva Martins: «È stato un omicidio». Martins, membro del Pontificio consiglio della pastorale per gli operatori sanitari, intervistato in esclusiva dal giornale cattolico on line Petrus, rivolgendosi a chi ha portato alla morte di Eluana: «Dico loro che hanno ucciso una persona innocente e incapace di difendersi! Che la vita è un dono di Dio e loro non avevano alcun diritto di appropriarsi di quella di Eluana! Che nessuna Legge umana può prevalere rispetto a quella divina dell'amore e della carità! Che si sono appropriati indebitamente dell'esistenza di Eluana!».

Sacconi: continuare approvazione Ddl. Il presidente, Renato Schifani, appena saputa la notizia ha invitato l'Assemblea a osservare un minuto di silenzio. E' stato il senatore Riccardo Villari, ex presidente della vigilanza Rai, a dare l'annuncio in aula. Maurizio Sacconi aveva chiesto che si proseguisse con l'approvazione del Ddl. Il voto era atteso per mercoledì (1.475 presentati, solo 70 messi al voto).

Il Pdl. E' stata «chiaramente un'eutanasia» per il presidente dei senatori Pdl, Maurizio Gasparri. Per Enrico La Loggia Vice Presidente del gruppo del Pdl della Camera dei Deputati «la morte di Eluana peserà sulla coscienza di quanti hanno determinato questo esito e lascerà una traccia indelebile nella memoria di ogni Italiano». Per il ministro per l'Attuazione del Programma di Governo, Gianfranco Rotondi quella di Eluana «è una morte non naturale». Il vicepresidente dei senatori del Pdl Gianpiero Cantoni parla di «doppia sconfitta: quella umana, di chi davanti al bivio tra la vita e la morte ha scelto la morte; e quella delle istituzioni, perché è stato impedito al governo di intraprendere tutte le azioni necessarie per tutelare il diritto di ogni persona alla vita».

«È finita una agonia – spiega invece Paolo Ferrero, segretario del Prc – in un paese libero si ha diritto a vivere ma anche a morire quando la vita non è più tale». Per il senatore del Pd Ignazio Marino Beppino Englaro è «un eroe civile dei nostri tempi, un uomo che non ha mai osato sfidare lo Stato e che ha sempre agito in piena legalità e nel rispetto della legge». «La morte ha sottratto Eluana Englaro alla violenza politica di questo governo» ha detto Claudio Fava, segretario di Sinistra Democratica.

Alemanno: questa morte si doveva e poteva evitare. Il sindaco invita tutta la politica italiana a riflettere «con pacatezza, silenzio e attenzione perché si è spenta una vita umana». «Questa morte – spiega – si doveva e poteva evitare perché non c'è logica di malattia terminale che possa giustificare lo spegnersi di una vita umana».

I controlli della Procura. Oggi è stata anche la giornata del controllo della Procura di Udine e della Regione Friuli Venezia Giulia sulla fondatezza delle irregolarità amministrative che ieri erano state rilevate dai Nas nella casa di riposo La Quiete. E la Procura ha fatto sapere che «non è emerso alcun elemento di novità tale da giustificare un intervento della magistratura. Dello stesso parere la Regione.

Polemiche sulla costituzionalità del decreto. E mentre erano salite a 90 mila le firme per l'appello al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per fermare il ddl, sono continuate le polemiche sulla costituzionalità del decreto. Il disegno, ha detto Sacconi, «non è incostituzionale. E' vero il contrario». Il Pd aveva fatto sapere che avrebbe votato no, ma il dissenso, ha fatto sapere, è legittimo. Parere cotrario alle iniziative del premier da parte della Commissione Internazionale di Giuristi (Icj, organizzazione non governativa che ha sede a Ginevra con status consultativo presso l'Onu) che ha parlato di «grave conflitto di poteri» riferendosi al decreto legge «prodotto» dal premier.

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