Enel, Porto Tolle. Bonanni: Vicenda scandalosa

ROMA – ''Il Governo deve sbloccare la vicenda della centrale termoelettrica di Porto Tolle. E' davvero scandaloso il rimpallo tra Tar e Consiglio di Stato, tra governo locale e governo nazionale che, di fatto, stanno bloccando la riconversione a carbone pulito della centrale''. E' quanto ha dichiarato il Segretario Generale della Cisl, Raffaele Bonanni. ''Due distinte Commissioni nazionali ed una regionale hanno certificato la compatibilita' ambientale del progetto'', sottolinea il leader della Cisl. ''La riconversione porterebbe benefici all'ambiente, alle bollette e al territorio ospitante la centrale. A Porto Tolle sono in ballo circa 3.000 posti di lavoro per cinque anni e 2,5 miliardi di investimenti. Dopo la sospensione del nucleare e la crisi del nord Africa, gli unici progetti in grado di alleviare la dipendenza energetica italiana, sono quelli di riconversione a carbone pulito, corroborati dal sequestro della CO2: Porto Tolle (Enel) nel Veneto, Rossano calabro (Enel) e Saline Joniche (Repower) in Calabria, Fiume Santo (Eon) in Sardegna, Vado Ligure (Tirreno Power). Sono – cocnlude Bonanni – investimenti vitali per il sistema elettrico nazionale, per l'economia dei territori ospitanti e indispensabili per garantire energia elettrica a minor costo alle famiglie ed alle imprese italiane. In tutto, sono oltre 7 miliardi/euro di investimenti privati e migliaia di posti di lavoro diretti e indotti che rischiano di andare persi. Il Governo deve difendere questi progetti, a partire da Porto Tolle, dichiarandoli indispensabili e strategici per l'interesse nazionale. Compito delle istituzioni deve essere quello di attivarsi per incentivare lo sviluppo e migliorare la competitivita' italiana''. .

Gestione cookie