Eredità Agnelli/ Colpo di scena nella causa legale. Margherita e il “tesoretto” segreto di Gianni: ammonterebbe a più di un miliardo e 400 milioni di euro

Un miliardo e 463 milioni di euro: a tanto ammonterebbe il “tesoro nascosto” (nei paradisi fiscali) di Gianni Agnelli secondo sua figlia Margherita. Soldi che, apparentemente, sembrano essersi volatilizzati nel nulla. E ora la secondogenita dell’Avvocato chiede spiegazioni. Un nuovo episodio della causa civile tra gli eredi di Agnelli, che  si trascina ormai da due anni.

Ieri mattina, la figlia di Gianni e le sue controparti – il finanziere Gianluigi Gabetti, l’avvocato Franzo Grande Stevens, il commercialista svizzero Siegfried Maron e la madre Marella Caracciolo – hanno depositato le memorie finali davanti al giudice del Tribunale civile di Torino, Brunella Rosso.

Il vero colpo di scena emergerebbe dalle carte consegnate da Margherita, che ha calcolato l’ammontare preciso di quel tesoro da cui è stata, a suo dire, tenuta lontana. Un miliardo e 463 milioni euro, appunto. L’unica erede diretta dell’Avvocato non chiede di avere quel denaro: si accontenta di un rendiconto, che dovrebbe essere stilato da Grande Stevens, Gabetti e Maron. E cioè quelli che lei ritiene essere stati i gestori delle ricchezze paterne.

Una tesi che Margherita avvalora con una serie di documenti che parlano di sofisticate operazioni finanziarie a cavallo tra Svizzera, Liechtenstein, Lussemburgo, Stati Uniti e Caraibi.

Fulcro di tutto – è questo è il punto più clamoroso – ci sarebbe un’offerta di pubblico acquisto “per ridere”, finta, avanzata nel 1998. Si tratterebbe, niente meno, che dell’Opa Exor, celebrata all’epoca come una delle più importanti dal dopoguerra. Una bufala, secondo la figlia di Agnelli.

A rendere ancora più intricata la vicenda, la possibilità ventilata dalla stessa Margherita che il patrimonio paterno all’estero possa essersi intrecciato con i “fondi neri” Fiat portati allo scoperto nel 1997 dal processo di primo grado contro Cesare Romiti sui falsi in bilancio.

Da parte loro, Gabetti e Grande Stevens ribadiscono di non aver mai amministrato i soldi dell’Avvocato. Gabetti, in particolare, ha dichiarato: “Non ho ancora visto le carte, le stanno valutando i miei legali e ci vorrà almeno una settimana. Per ora non commento”.

La vedova Agnelli, invece, ha prodotto la copia di una citazione inoltrata alla giustizia elvetica in cui chiede di dichiarare la validità della divisione ereditaria stipulata con la figlia in Svizzera nel 2004 (anno successivo alla morte di Gianni).

*(Scuola Superiore di Giornalismo Luiss)

Gestione cookie