Skuola.Net informa sui dati di una sua ricerca-valutazione: se son buoni sono terrificanti. Dice Skuola.Net che uno studente universitario su tre, quindi persone tra i 19 e i 25 anni circa, mente ai genitori. E su cosa mente questo trenta e passa per cento degli iscritti alle Università? Mente sugli esami effettivamente sostenuti e superati, mente sulla data, sulla tesi di laurea, mente sul quando e sul come della laurea e degli esami. E mente in maniera non episodica ma programmata e compulsiva insieme. Sono giovani fragili che, sottoposti a pressioni indebite, mentono sulla loro capacità di competere? A molti piace leggerli così. Più probabile che siano invece bugie sulla loro iscrizione alla vita oltre che alla facoltà universitaria.
La catena delle bugie, anzi del millantato credito, su esami sostenuti e superati e sul traguardo a un passo dalla laurea è idea e azione non adulta. Più che inadeguati a Medicina o Ingegneria o Giurisprudenza o quel che sia, questi mentitori seriali che talvolta si imprigionano nelle loro bugie si mostrano e si dichiarano inadeguati alla vita adulta. Ma non lo fanno da soli: genitori inadeguati devono averli spinti su questa strada. Inadeguati ad accettare la mancanza del “pezzo di carta”, inadeguati ad un rapporto di fiducia con i figli, inadeguati alla complessità di una vita che non si misura in tappe e traguardi col timbro. E inadeguata è stata la scuola da cui sono stati formati e da cui sono usciti, una scuola succube della cultura storta del “diritto al successo scolastico”.
Una scuola, un habitat culturale, tra scuola e famiglie, dove per una dozzina di anni filati è stato detto che non c’erano esami veri da affrontare, che esaminare era un po’ escludere, che era tutto incluso nella “inclusione” e che mai e poi mai “nessuno sarebbe stato lasciato indietro”. Questa pedagogia sociale è stata da scuola e famiglie (e società e politica e informazione e intrattenimento) in nessuno si affatichi a muoversi, nessun corra, soprattutto vietato cadere. Li sì è preparati e allevati inadeguati alla vita questi non adulti. Ecco perché mentono, soprattutto a se stessi.