Europa creativa/ Quando la crisi incombe, si aguzza l’ingegno. I paesi dell’euro inventano la “settimana corta”. La Germania spenderà 3 miliardi di dollari per aiutare i lavoratori a casa tre giorni su sette.

«L’Europa si fa creativa – titola l’Herald Tribune – per limitare la perdita di lavoro». Così i Paesi dell’euro, poco flessibili dal punto di vista contrattuale, hanno cambiato la loro strategia, inventandosi il “Kurzarbeit” (in Germania) o “Short work” (in Inghilterra). Espressioni diverse, declinate in varie lingue, per indicare la stessa realtà, quella della “settimana corta” che significa meno ore di lavoro, ma per tutti e con incentivi da parte dello Stato.

Secondo il recente Rapporto sulla disoccupazione dell’Ue, 1,9 milioni di cittadini europei sono rimasti a casa nei primi tre mesi del 2009. I licenziamenti hanno raggiunto un tasso complessivo dell’8,65% (è il peggiore declino dal 1995). Ma economisti e esperti del settore sono convinti che questi dati avrebbero potuto essere peggiori senza alcune misure di “contenimento” della crisi occupazionale.

In Francia, le aziende in difficoltà possono tagliare le ore ai loro dipendenti e pagarli, come se fossero impiegati full-time, grazie a un fondo pubblico istituito ad hoc. Moltissime case automobilistiche hanno già fatto ricorso al denaro di Stato, tra cui la Peugeot-Citroen che prevede di mandare a casa 3.500 operai sui 108.000 effettivi. Nei Paesi Bassi, 223 società hanno dovuto rivolgersi, da metà gennaio, a un programma simile. E la Germania non è da meno. Spenderà 2,85 miliardi di dollari per quasi 300.ooo  lavoratori del “Kurzarbeit”.

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