Europa in ginocchio davanti a Gheddafi. Berlusconi promette le “frecce tricolori”: polemica. Inghilterra e Svizzera si inchinano al leader libico: la giustizia vale un tot al barile

Pubblicato il 24 Agosto 2009 - 14:07 OLTRE 6 MESI FA

L’Italia, la Svizzera e la Scozia si inchinano al leader libico Gheddafi, come se la giustizia potesse essere comprata con il petrolio, del quale la Libia è uno dei maggiori produttori.

L’Italia di Berlusconi non ha solo l’interesse del petrolio, ma anche quello del controllo del flusso dei clandestini, che entrano in territorio libico dal centro dell’Africa e sono riversati nel Mediterraneo verso le coste italiane.

Sperando che Gheddafi tenesse fede all’impegno di bloccare il traffico di uomini in cui probabilmente anche esponenti del suo regine sono complici, l’Italia ha reso omaggio alla Libia, tollerando anche tutte le stravaganze del suo leader, in occasione della visita ufficiale di Gheddafi a Roma.

Ora la polemica è esplosa perché Berlusconi ha promesso ai libici anche una esibizione delle Frecce Tricolori della nostra aviazione militare per festeggiare il quarantesimo anniversario della presa del potere da parte del colonnello Gheddafi, in programma il primo settembre.  Il viaggio  di Berlusconi in Libia sta già facendo discutere, non solo, in modo pretestuoso, per il cosdto del carburante dell’esibizione aerea,  ma anche per l’opportunità del viaggio di Berlusconi in questo momento. Infatti la recrudescenza degli arrivi di clandestini via mare fa pensare che Gheddafi abbia intenzione di alzare il prezzo e di non mantenere gli impegni presi.

il ministro degli Esteri Frattini sostiene però che si tratta di “un viaggio indispensabile”.

D’altra parte non è solo l’Italia a genuflettersi davanti a Gheddafi.

Al leader libico si è piegata anche la Svizzera, che ha chiesto pubblicamente scusa alla Libia per l’arresto definito ingiusto del figlio del colonnello Muammar Gheddafi, Hannibal, e della moglie incinta. L’episodio risale al 15 luglio del 2008, quando la coppia era stata accusata di aver maltrattato due domestici di un hotel di Ginevra. In vista dell’inverno e del blocco delle forniture di petrolio libico, principale fornitore della confederazione, il presidente Hans-Rudolf Merz si è detto rammaricato dell’evento.

Il caso più eclatante è però quello della Scozia, dove non si placano le proteste per il rilascio di al-Megrahi, l’autore dell’attentato di Lockerbie, che costò la vita a 270 persone. E alla Scozia segue l’Inghilterra, perché tutti sono convinti che gli scozzesi abbiano agito su pressione del governo di Londra.Il segretario di giustizia scozzese, Kenny MacAskill ha subito molte critiche dopo la sua decisione di liberare il terrorista, tant’è che il consiglio scozzese ha convocato un dibattito d’emergenza.

La questione ha diviso le autorità scozzesi, anche dopo le ultime dichiarazioni del primo ministro scozzese Alex Salmond, il quale ha difeso la decisione del suo segretario di giustizia, definendola “più che giusta”.

Si inchina anche l’Inghilterra di Gordon Brown, che con una lettera, ripresa dal quotidiano britannico Daily Mail, ha augurato a Gheddafi un felice Ramadan, ricordandogli inoltre di agire con sensibilità al ritorno in patria del terrorista rilasciato, per rispetto delle famiglie delle vittime. Invece non è andata così, l’autore della strage di Lockerbie ha viaggiato sull’aereo privato di Gheddafi e al suo arrivo all’aeroporto di Tripoli è stato accolto come un eroe, con tanto di inni e canti patriottici, prima di incontrare lo stesso Gheddafi.

Dall’articolo del Daily Mail emergono anche particolari interessanti sul rilascio del terrorista. Sembrerebbe infatti che il ministro degli Esteri britannico abbia scritto al Segretario alla Giustizia scozzese Kenny MacAskill lo scorso 3 agosto, dopo che i funzionari libici hanno minacciato di tagliare i rapporti diplomatici con la Gran Bretagna, cosa che avrebbe potuto influire sugli interessi commerciali del Paese.