Fao, la colpa dello spreco di cibo? Di buffet abbondanti e delle offerte 3 per 2

ROMA – Le montagne di cibo sprecate ogni anno sono da imputare nei paesi industrializzati anche a ''standard di qualita' che danno eccessiva importanza all'apparenza''. Lo indica un rapporto della Fao che mette sotto accusa i continui input ai consumatori dei paesi ricchi ad acquistare piu' cibo di quanto in realta' serva, oltre che alle offerte 'compra 3 paghi 2' e ai buffet a prezzo fisso che ''spingono i consumatori a riempirsi il piatto oltre misura''. Ricerche mostrano invece, afferma la Fao, che il consumatore sarebbe disposto a comprare prodotti che non rispondono ad alti standard di apparenza purche' essi siano sicuri e abbiano un buon sapore. Di conseguenza, ''i consumatori hanno il potere di influenzare gli standard di qualita' e dovrebbero esercitarlo'' e' il monito della organizzazione delle Nazioni Unite. Vendere i prodotti della terra direttamente senza dover conformarsi alle norme qualitative dei supermercati e' uno dei suggerimenti proposti dallo studio. Si dovrebbe inoltre trovare un buon utilizzo del cibo che altrimenti viene gettato via. Organizzazioni commerciali e di beneficenza potrebbero lavorare con i dettaglianti per raccogliere e poi vendere o distribuire prodotti destinati all'eliminazione ma ancora buoni in termini di sicurezza, sapore e valore nutritivo. Vanno insomma cambiate le attitudini dei consumatori dei paesi ricchi, in genere incoraggiati a comprare piu' cibo di quello di cui hanno in realta' bisogno. Sotto accusa quindi il classico 'Compra tre e paghi due' proposto in molte promozioni, come pure le porzioni eccessive dei pasti pronti prodotti dall'industria alimentare. Attenzione anche a programmare gli acquisti in modo corretto, spesso viene buttato cibo inutilizzato quando la data ''da consumarsi entro'' scade. Informazioni nelle scuole ed iniziative politiche potrebbero essere un punto di partenza per cambiare questo comportamento, suggerisce il rapporto Fao. ''Si dovrebbe insegnare ai consumatori dei paesi ricchi che gettare via cibo senza motivo e' inaccettabile'', vista la limitata disponibilita' delle risorse naturali a disposizione. .

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