Il panico per il diffondersi della febbre suina cresce e la Ue insieme ai governi nazionali cerca di calmare la psicosi ma anche di dare qualche consiglio. Il primo è quello di non andare in Messico e Usa: il commissario europeo alla Salute Androulla Vassiliou ha sconsigliato i viaggi non necessari, ai cittadini europei, nelle zone colpite dall’influenza suina. Stessa raccomandazione è arrivata dalla Farnesina.
Un altro suggerimento anti-psicosi è quello di non andare all’assalto delle farmacie. Secondo i virologi ci vorranno almeno due mesi prima di trovare un vaccino. Consigliato, nel caso di una diffusione dell’epidemia, è invece l’uso della mascherina che riduce di quattro volte il rischio di contagio (il virus, come l’influenza, si diffonde anche per via aerea).
Nel frattempo l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), pur non raccomandando restrizioni di spostamenti, non esclude la possibilità di alzare il livello di allerta direttamente dalla fase tre alla fase cinque su un totale di sei fasi.
La febbre suina non poteva non “contagiare” anche i mercati. Le Borse vanno tutte giù, i titoli delle compagnie aeree soffrono più di tutti, ma per contro le uniche a “godere di buona salute” sono le azioni delle case farmaceutiche.