Fiat, la ex Bertone spacca la Fiom. Ancora tensioni

TORINO – La firma da parte dei delegati Fiom dell'accordo che estende il contratto di Pomigliano e Mirafiori alla ex Bertone non e' del tutto indolore per il sindacato di Maurizio Landini. Ci sono malumori evidenti e il comitato centrale convocato per lunedi' si prospetta alquanto vivace. ''Non si puo' dire che non sia successo nulla, ne discuteremo lunedi'', ribadisce Giorgio Cremaschi, massimo esponente della componente della sinistra sindacale Rete 28 aprile e presidente del comitato centrale Fiom. ''Nella Fiom c'e' smarrimento e disorientamento – afferma Fausto Durante, leader della minoranza congressuale – perche' la linea seguita non appare lineare e coerente. Facciamo un passo indietro. Deponiamo le armi, noi e la Fiat, dichiariamoci una reciproca tregua e trattiamo nello stesso interesse del piano di Marchionne''. Durante sostiene che ''la legittima difesa nelle trattative sindacali non esiste e quella delle Rsu della ex Bertone e' una firma tecnica. Ma quei delegati non sono i figli di nessuno, sono della Fiom. Bisogna che anche a Mirafiori, a Pomigliano e a Melfi si trovi il modo di apporre una sigla tecnica agli accordi. Sarebbe stata dall'inizio la scelta migliore''. ''Nel Comitato Centrale di lunedi' bisognera' discutere su come affrontare il futuro di questa vertenza Fiat, non vedo alcun cambiamento nella impostazione della Fiom'', ribatte il responsabile Auto Giorgio Airaudo, che ha tenuto le fila nei giorni caldi per la ex Bertone. ''La Fiat – osserva – sta costruendo un suo contratto nazionale, molto meno del contratto dell'auto, ma e' un pezzo di relazioni nordamericane in Italia. Serve un salto di qualita' delle nostra azione partendo dagli stabilimenti in cui c'e' lavoro''. Airaudo parla di ''tentativo di delegittimazione del gruppo dirigente della Fiom, da parte delle imprese, ma non solo''. L'allusione sembra alla Cgil. E, in effetti, per il secondo giorno consecutivo, il numero uno della confederazione Susanna Camusso mantiene una certa freddezza e si limita a ribadire il suo apprezzamento per il comportamento delle rsu Fiom, ''che va difeso'' ''Spero che la Cgil si allontani dalla linea sbagliata della Fiom e si ricongiunga alle sigle sindacali Cisl e Uil, come storicamente e' sempre stato'', afferma il segretario generale aggiunto della Cisl, Giorgio Santini. 'La vittoria' del si' – afferma il presidente della Regione Piemonte, Roberto Cota – ha stoppato le vecchie ideologie che oggi non hanno piu' senso. Il no non sarebbe stato capito dalla gente ne' dal sistema produttivo. Ora non ci sono piu' ostacoli all'investimento''. Vincenzo Gibiino componente del Pdl della commissione Infrastrutture della Camera dei deputati chiede a Landini ''di dimettersi e lasciare i lavoratori in pace''.

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