Fini e Casini: "Il Terzo Polo è un'alternativa all'estremismo del Pdl"

BOLOGNA 13 MAG E' il Terzo polo e non la – BOLOGNA, 13 MAG – E' il Terzo polo, e non la sinistra, la vera alternativa per i moderati a Silvio Berlusconi e all'estremismo del Pdl: e' questo il messaggio che Gianfranco Fini e Pier Ferdinando Casini lanciano da Bologna chiudendo insieme, nella loro citta' natale, la campagna elettorale per le Amministrative a sostegno del candidato Stefano Aldrovandi. I leader di Fli e An arrivano assieme a piedi, dopo un caffe' allo storico bar Zanarini, nella sala del conservatorio del capoluogo emiliano che per coincidenza e' intitolata a Marco Enrico Bossi, un compositore omonimo del leader della Lega. I due ribadiscono il loro amore per Bologna, che per il presidente della Camera ''oggi e' una citta' degradata'' e ''appaltata dal Pdl alla Lega''. Dopo un amarcord della campagna elettorale del 1983 che insieme li fece approdare sugli scranni di Montecitorio, cantano l'Inno nazionale e parlano di politica. Con Fini che muove al governo Berlusconi un'accusa durissima: ''Oggi il Tricolore e l'Inno nazionale sono diventati, per responsabilita' di questo governo, un elemento distintivo ed identitario della sinistra italiana. Ma siamo noi a doverli innalzare questi simboli!'', scandisce il presidente della Camera sostenendo che ''il Pdl ammaina il Tricolore perche' non vuole dispiacere'' ad una Lega che, ammette, per certi aspetti e' la padrona d'Italia come ha detto recentemente Umberto Bossi. Insomma, Fini e Casini chiedono il consenso dei moderati per fermare la ''continua ordalia'' dei pro e contro Berlusconi, la ''politica dell'Ok Corral'' contro cui si e' espresso il presidente Napolitano cui, osserva il presidente della Camera, ''tutti plaudono per fare subito dopo esattamente il contrario''. ''In questa campagna elettorale – accusa Fini – Berlusconi e' stato bravissimo a far si' che non si parlasse dei problemi delle citta' su cui dovrebbe rendere conto di cio' che e' stato fatto. Perche', gli piaccia o meno, per 8 degli ultimi 10 anni l'inquilino di palazzo Chigi e' stato lui. Grida al complotto per spostare l'attenzione dai problemi reali. Noi invece – puntualizza – vogliamo mettere nell'agenda politica il rispetto al posto della quotidiana ordalia. Io e Casini siamo convinti che ci sia un potenziale consenso verso il Terzo Polo da parte di chi cerca una nuova strada rispetto allo scontro quotidiano. Perche' – conclude – il bipolarismo non puo' essere basato solo sulla delegittimazione o sulle palate di fango''. Casini e' assolutamente in linea: per il leader dell'Udc, Berlusconi ''vuole dividere il Paese, perche' cosi' puo' evocare i fantasmi del passato e riproporsi con una rendita di posizione'', dice definendo la campagna elettorale come ''una metafora dell'Italia: tutti urlano, tutti insolentiscono e le battute di Berlusconi sono spesso una scemata. Chi, come il candidato del Terzo polo a Bologna, si sforza di parlare di problemi e' minoritario''. E la metafora del Pdl – accusa il centrista – e' la Santanche', le idee del Pdl sono quelle della Santanche', ovvero quelle piu' estreme della vita politica italiana. Per questo il Terzo Polo e' la via per mettere fine al 'derby permanente'''. Quanto ai ballottaggi, il Terzo polo non scopre ancora le carte: ''Non ha senso – osserva il presidente della Camera – chiedere al Terzo polo, e a Fli, con chi andra'; semmai, va chiesto per che cosa'' si impegna.

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