Eccezionale convocazione di tutti i parlamentari nella reggia di Versailles per il 22 giugno. È un’altra mossa a sorpresa di Sarkozy, che vuole annunciare «le remainement», si può tradurre con il cambio di marcia nella Costituzione francese e nel governo davanti alla crisi epocale della recessione mondiale e delle emergenze socio-economiche.
Ancora una volta il presidente, uscito comunque rafforzato dal voto europeo, gioca di sorptesa e dopo lo storico discorso economico dell’autunno scorso vuole piazzare i paletti di una riforma sostanziale che metta il suo governo nella condizione di agire più rapidamente.
Come Berlusconi in Italia anche Sarkozy può sfrutttare la debolezza della opposizione. I socialisti sono usciti a pezzi dal voto europeo e stanno leccandosi le ferite e cercando una nuova leadership. Pari pari come il Pd italiano. Ma quella è già una repubblica presidenziale…