Il ministro degli Esteri Franco Frattini risponde con fermezza alla richiesta della Lega Nord di avere la presidenza di tre regioni settentrionali.
In una lunga intervista sul Corriere della Sera, il ministro risponde ad Aldo Cazzullo e sul Carroccio è chiaro: «La Lega è sempre stata un alleato fedele. Per quanto riguarda le tre regioni, ha titolo negoziale per rivendicarle. Ma non può avere la Lombardia, dove Formigoni come coprotagonista della vittoria per l’Expo 2015 non potrà essere estromesso. Né il Veneto, dove la Lega è già talmente rappresentata in Province e Comuni che non vale la pena vanificare l’accordo con l’Udc, che si può fare su Galan. Il Piemonte è un altro discorso».
Non farà piacere agli uomini del Carroccio neppure la posizione del ministro sulla possibile apertura del voto amministrativo agli stranieri. Per Frattini, che si dice d’accordo col presidente della Camera Gianfranco Fini, «Chi paga le tasse, chi parla l’italiano, chi rispetta la Costituzione e la bandiera, deve avere il diritto di rappresentanza. Come possiamo riscuotere tasse, se non riconosciamo a chi le paga il diritto di essere rappresentato? Il Pdl deve lavorare in modo organico su un’integrazione non solo securitaria».
Dopo aver sottolineato che le accuse al direttore dell’Avvenire Dino Boffo non hanno incrinato i rapporti tra Governo e Santa Sede, il ministro degli Esteri, però, precisa la sua posizione in materia di legge sul fine vita: «Penso che il testo del Senato possa essere migliorato. Io sono per la tutela della vita senza se e senza ma. Ma lo stesso risultato può essere raggiunto ripulendo aspetti normativistici e procedurali».
Frattini, però, ammicca anche al Vaticano: «Un tema così delicato come la vita e la morte non può essere affidato per intero allo Stato. Uno dei valori dell’insegnamento della Chiesa è la rilevanza della società. Credo sia possibile depotenziare alcuni aspetti statualistici della legge».
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