Frattini/ “Una svolta in Afghanistan dopo le elezioni. Dai diritti umani al trattamento della donna”

«Una svolta: un programma dei cento giorni che dia al popolo afghano il segno di un cambiamento immediato. A partire dai diritti umani». È quello che il ministro degli Esteri, Franco Frattini, chiederà al nuovo governo dell’Afghanistan che uscirà dalle elezioni di domani.

«La brutta legge che sottomette le donne va cancellata, come abbiamo chiesto a Karzai e torneremo a chiedere al nuovo presidente», dichiara il titolare della Farnesina in un’intervista al Mattino. Per Frattini, la violenza scatenata dai talebani alla vigilia del voto era prevedibile perché «la cosa che temono di più è un governo afghano credibile e forte, in grado di avviare la riconciliazione. Un governo – spiega il ministro – in grado di distinguere, come ancora non si è fatto, tra talebani che rispondono a gruppi tribali locali e quindi probabilmente recuperabili alla legalità e quelli legati ad Al Qaeda. Se un governo afghano avrà questa forza – conclude Frattini -, avremo fatto un passo avanti davvero importante».

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