G20/ Berlusconi a Obama: “Tiraci fuori tu, la crisi è vostra”. Sì sulla black list dei paradisi fiscali, intesa su 1000 miliardi di dollari per l’economia mondiale

Qualche soldo per provare a rilanciare l’economia mondiale i grandi riuniti a Londra lo hanno trovato: si tratta di 1000 miliardi di dollari, anche se non sono tutti “nuovi”: 250 miliardi di fondi erano già a disposizione del Fondo monetario internazionale per aiutare i Paesi in crisi. Ne sono stati aggiunti 500 più 300 in tre anni che verranno stanziati per la Banca mondiale da parte degli Stati membri.

Chiuso il G20, il premier italiano Silvio Berlusconi dà la sua versione: «Ho detto a Obama che si deve tirare su le maniche per far uscire il mondo dalla crisi, visto che la crisi arriva proprio dall’America. Lui mi ha risposto che ho ragione e che l’importante è restare tutti insieme per risolvere i problemi».

Il premier ha aggiunto che l’Italia non sforerà il deficit e ha sottolineato che i nove miliardi di euro per gli ammortizzatori che il governo ha messo a disposizione «sono una somma sufficiente per chi ha perso un lavoro. Uno Stato deve interessarsi ai cittadini – ha aggiunto – la crisi si sa non durerà  in eterno, serve uno Stato sociale che pratichi l’economia di mercato».

Sui princìpi al tavolo dei leader mondiali c’è un tentativo di sintesi fra la posizione di americani e inglesi e quella di francesi e tedeschi.

I primi chiedevano interventi più decisi contro la crisi, e in parte li hanno ottenuti con i mille miliardi.

I secondi volevano più regole per i mercati finanziari, e qualcosa dal G20 verrà fuori in questo senso: sarà pubblicata la lista nera dei paradisi fiscali e si cercherà di controllare quei Paesi che ricorrono a misure eccessivamente protezioniste

Ci dovrebbe essere un intesa sulla somma che il G20 dovrebbe destinare a sostegno dell’economia, che sembra essere lievitata a 1.000 miliardi di dollari.

In particolare, i fondi a disposizione del i dovrebbero essere triplicati da 250 a 750 miliardi di dollari.

I leader mondiali stanno discutendo anche sulla creazione di una nuova agenzia che supervisioni per la prima volta gli hedge fund, i fondi speculativi ad alto rischio.

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