I sindacati si schierano contro l’ipotesi di “gabbie salariali” avanzata dalla Lega e avallata da Berlusconi in un’intervista concessa domenica a “Il Mattino” di Napoli.
L’idea di legare le retribuzioni al costo della vita sul territorio non piace per niente (e avrebbe sorpreso il contrario) al segretario della Uil Luigi Angeletti: «Le gabbie salariali sono una stupidaggine non condivisa da nessun imprenditore né dalle loro associazioni. Un’idea che si applicava in Italia e in Urss negli anni ’50: due esperienze che si sono estinte negli anni ’90 positivamente nel nostro Paese e in ben altro modo nell’Unione sovietica. Nessuno riesce a dire come potrebbero essere applicate».
Dissenso netto arriva anche dal numero uno della Cisl Raffaele Bonanni. Anche vede analogie con l’Urss: «sarebbe un ritorno all’Unione Sovietica scavalcando le parti sociali proprio dopo aver definito il nuovo impianto contrattuale che dà forza alla contrattazione locale e aziendale. Non è una proposta seria».
Per Renata Polverini dell’Ugl «le gabbie salariali sono un errore, servirebbero solo a penalizzare ulteriormente il Sud».