Galan: E' il deserto ma le oasi d'intelligenza e cultura resisteranno

Roma – "Prima di leggere le carte, gli atti ufficiali, i bilanci accertati, non sfugge a nessuno, e nemmeno a me, il fatto che non sono mancati in tempi recenti, articoli, editoriali, commenti, approfondite riflessioni sui problemi e sulle difficoltà che affliggono, ormai da tempo, il ministero per i Beni e le attività culturali e con esso l'intero sistema culturale italiano". Lo ha dichiarato Giancarlo Galan, neo ministro per i Beni e le attività culturali. "La verità – ha aggiunto Galan – è che bisognerà ripartire dallo 0,21% del bilancio dello Stato, che è quanto, fino ad ora, è stato messo a disposizione del ministero dei Beni culturali. Dico questo sapendo che a tutt'oggi sarebbe di soli 50 milioni di euro il fondo a disposizione per il complessivo patrimonio dei beni culturali italiani". "Naturalmente – ha aggiunto – esprimo soddisfazione per quanto approvato oggi dal consiglio dei ministri a proposito dei finanziamenti per il Fondo unico per lo spettacolo. Comunque -ha spiegato il ministro – le cifre, le statistiche, i raffronti, i tagli, la mancanza di personale, le proteste, le dimissioni, gli scioperi hanno documentato nelle scorse settimane il drammatico stato in cui versa il mondo che gravita attorno alla cultura del nostro Paese. Ci troviamo quasi in un deserto – ha concluso Galan – nel quale però sappiamo esserci energie e risorse che costituiscono le tante oasi dell'intelligenza e della cultura, che resistono a tutto nonostante tutto".

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