I vigili di Garlasco lo avevano perfino fermato per controlli di routine nel centro del paese. E lo avevano lasciato andare. Lui, un quarantaseienne, aveva appena gettato in un fosso irriguo tra il paese e la campagna il cadavere di una sua amica, quarantacinquenne, massacrata dopo un incontro intimo in macchina.
Ha confessato il delitto tre giorni dopo, distrutto dai sensi di colpa. Era un amico del marito della donna. Stesso giro di amicizie, stesso bar nel centro del paese in provincia di Pavia. Movente forse un raptus.