Gay, Mosca: autorizzato per la prima volta gay pride

ROMA – Il comune di Mosca ha autorizzato per la prima volta un Gay Pride, previsto per la fine di maggio, in controtendenza con le autorita' russe, che hanno finora proibito l'organizzazione di manifestazioni in difesa dei diritti degli omosessuali. Lo ha annunciato l'organizzatore dell'evento, Nikolai Alexeiev. ''Dopo cinque anni di lotta abbiamo ottenuto l'autorizzazione dal sindaco per organizzare un Gay pride il 28 maggio prossimo'', ha detto Alexeiev, che e' anche presidente dell'associazione GayRussia. L'autorizzazione, firmata dal vice sindaco Liubov Chevtsova, consente la partecipazione di un massimo di 500 persone e indica come sede prescelta per il raduno piazza Bolotnaia, nel centro della capitale russa. Per Mosca e la Russia è una vera rivoluzione. Negli anni precedenti, i Gay Pride nella capitale sono stati sempre vietati perché ritenuti offensivi della morale pubblica e religiosa e per motivi di ordine pubblico. I gay che hanno cercato lo stesso di manifestare sono stati prima picchiati da teppisti nazionalisti e religiosi, quindi arrestati dalla polizia. La svolta odierna è dovuta con ogni probabilità a due fattori. In primo luogo il nuovo sindaco di Mosca: Sergei Sobyanin, 52 anni, uomo efficiente ed integerrimo. Fedelissimo del premier Putin e gradito anche a Medvedev, è stato messo alla guida della capitale nell'ottobre scorso dallo stesso presidente, dopo la cacciata di Yuri Luzhkov, padre-padrone della città per 18 anni. Luzhkov aveva sempre impedito il Gay Pride nella capitale, tanto che la Corte europea dei diritti dell'Uomo il 15 aprile ha condannato la Russia in via definitiva per aver proibito le manifestazioni degli omosessuali tra il 2006 e il 2008. E la condanna è probabilmente il secondo elemento che ha spinto il nuovo primo cittadino di Mosca a dare un taglio col passato e permettere finalmente il Gay Pride. I radicali italiani hanno salutato con soddisfazione la decisione. In una nota, la loro associazione Certi diritti ha ricordato che quattro anni fa a Mosca Marco Cappato e l'allora deputata di Rifondazione Vladimir Luxuria subirono violenze a una manifestazione di sostegno ai gay russi.

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