Gaza senza pace. Natale sotto le bombe. Onu sull’orlo del ridicolo.
Dopo giorni di rinvii il Consiglio di Sicurezza delle
Nazioni Unite ha votato una risoluzione farlocca. In sintesi : ok agli aiuti urgenti, no alla tregua a Gaza.
È passato un testo – astenuti USA e Russia – che fotografa l’incapacità (eufemismo) di incidere sulla crisi in Medio Oriente. Ancora una volta l’Assemblea di New York ha deciso di non decidere.
Tuttalpiù “solo misure urgenti per consentire immediatamente un accesso umanitario sicuro e senza per poi creare le condizioni per una “cessazione sostenibile delle ostilità “. Tutto qui.
Un flop su tutta la linea che certifica la spaccatura tra i Paesi Arabi e l’asse Stati Uniti -Israele, eventualmente disponibili ad una tregua ma nettamente contrari alla fine del conflitto senza prima ottenere il rilascio degli ostaggi.
E la mattanza continua. Oltre 20 mila i morti palestinesi.
BOMBE SULLA STRISCIA COME IN VIETNAM
Una inchiesta USA ha rivelato che, in oltre 2 mesi di conflitto, Israele avrebbe sganciato su Gaza centinaia di bombe da 2.000 libbre (oltre 907 kg) molte delle quali in grado di uccidere o ferire persone a più di 300 metri di distanza.
Una intensità che “ non si vedeva dai tempi del Vietnam “scrive la Cnn. Inoltre la Casa Bianca accusa l’Iran di essere coinvolto negli attacchi nel Mar Rosso. Israele continua a colpire duramente anche a Natale e dintorni. Il ministro della Difesa Gallant è tornato a minacciare il leader di Hamas Yahya Sinwar:”
Presto incontrerà le canne dei fucili israeliani”. Il Papà ha inviato in a terra Santa per il Natale l’elemosiniere, Cardinale Konrad Krajewski . Stranamente la stampa degli Stati Uniti è unita in diversi attacchi contro Israele. Il primo è un’inchiesta del New York Times secondo cui Israele ha usato bombe molto distruttive in aree considerate sicure per i civili; dati raccolti utilizzando uno strumento di intelligenza artificiale per scansionare le immagini satellitari identificando bel 208 crateri effetto dei bombardamenti.
LA VOCE DEL WASHINGTON POST, L’ULTIMATUM IRAN
L’ultimo attacco arriva dal foglio della capitale che mette in dubbio le prove presentate da Israele per dimostrare che Hamas utilizzasse l’ospedale di al-Shifa come base operativa e quartier generale.
Ha scritto:” Settimane prima di inviare le sue truppe all’interno dell’ospedale, Israele ha lavorato per giustificare l’operazione ma nulla tra il materiale fornito dimostra quanto affermato dall’esercito”. Sono segnali più che evidenti che le crepe sul sostegno all’azione militare si stanno susseguendo.
Al coro della stampa americana va aggiunto l’ultimatum dell’ Iran che minaccia di chiudere il Mediterraneo (bloccando Gibilterra) se continuano i bombardamenti.