Gela/ Estorsioni per appalti milionari, 12 arresti. Il nome di un imprenditore arrestato era stato trovato in un “pizzino” nell’esofago del latitante Emmanuello

Si sarebbe dovuto occupare di alcuni lavori il tratto di autostrada Salerno- Reggio Calabria, ma il suo nome era già noto nell’ambiente delle cosche. Si chiama Sandro Missuto e il suo nome fu trovato nell’esofago del latitante Daniele Emmanuello, morto durante un tentativo di fuga. L’imprenditore gelese è titolare di due imprese edili, sequestrate nel corso di un’operazione contro il racket degli appalti per le grandi infrastrutture, gestito dalla mafia. In un giro di estorsioni e controllo criminale su imprenditori e commercianti la Squadra Mobile e la Dda di Caltanissetta ha condotto l’operazione “Cerberus”, con l’arresto di 12 affiliati al clan degli Emmanuello, tra cui Missuto.

Secondo la Procura nissena ci sarebbe anche un connubio tra l’imprenditore arrestato e la ditta Safab Spa di Roma. Negli ultimi anni si è aggiudicata numerosi lavori anche in Sicilia. Tra i più importanti la realizzazizone del parcheggio multipiano del Palazzo di Giustizia di Palermo. Perquisiti giovedì gli uffici dei cantieri di Palermo.

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