GENOVA – Pd contro Cgil e i legittimi ma particolari interessi di 1.700 lavoratori Ilva che rischiano di causare a Genova una, ennesima, battuta d’arresto, una delle tante che da mezzo secolo e più, prima sullo sfondo della guerra fredda poi su quello dei calcoli elettorali, hanno ridotto Genova da Superba a città sempre più marginale.
Le parole che seguono sono di Alessandro Terrile, segretario provinciale del Pd:
“Non possiamo più permetterci di pagare con i soldi della riqualificazione di Cornigliano le integrazioni degli stipendi dei lavoratori dell’Ilva. Ed è l’ora di rivedere l’accordo di programma per garantire un futuro industriale e l’occupazione in quelle aree”.
Ansaldo Energia deve realizzare un nuovo stabilimento, lo spazio è quello davanti al mare di Cornigliano dove un tempo c’era la acciaieria Italsider e poi gli impianti Ilva, bloccati per il blocco di Taranto. Rischia di essere una nuova occasione perduta per Genova e il quotidiano Secolo XIX, anch’esso rompendo con una tradizione, pubblica un editoriale nel quale si invita la città a trovare una soluzione.
La reazione di Alessandro Terrile arriva in una sede formale, la prima assemblea regionale del Pd dopo le dimissioni di Giovanni Lunardon e la nomina a commissario di David Ermini.
Alessandro Terrile non è solo a prendere posizione netta sul tema dei rapporti con i sindacati e della necessità di una nuova politica industriale per Genova. Prima di lui, ricorda Emanuele Rossi sul Secolo XIX,
“anche l’ex presidente dell’Autorità portuale Luigi Merlo e Raffaella Paita [candidato del Pd a presidente della Regione bocciato dagli elettori moerati] hanno esortato il partito a prendere una posizione netta sulle aree di Cornigliano: «Non si deve perdere l’occasione di Ansaldo, l’accordo di programma va rivisto», ha detto Paita, mentre per Luigi Merlo «Genova è una città sempre in bilico tra la conservazione e la rivoluzione, in cui il riformismo stenta. Ma quando mi rivolgo a Finmeccanica o Fincantieri devo pensare che si tratta di grandi gruppi per i quali la conflittualità sul lavoro è un parametro che viene considerato, quando si decide se investire o meno»”.
Anche il ministro della Difesa Roberta Pinottiè intervenuta nella polemica. Bisogna, ha detto, guardare all’industria in città «abbandonando le logiche di conservazione» e puntando «sulle eccellenze tecnologiche», annunciando «un progetto con Iit sul pilotaggio dei droni».
Il caso Ilva, spiega Emanuele Rossi,
“tiene banco perché l’area di Cornigliano (circa 13 mila metri quadri) sarebbe strategica nel consentire l’ accesso al mare e la superficie che serve ad Ansaldo per la produzione delle maxi turbine e nella storia industriale della città c’è l’ esempio recente di Vittorio Malacalza costretto a ripiegare su Spezia per la produzione dei superconduttori. L’ uscita di Terrile e del Pd traccia una linea netta su una partita strategica per la città. Ma anche nei rapporti con la Fiom che chiede il rispetto dell’ accordo di Programma su Cornigliano a tutela di 1700 lavoratori Ilva, in un momento tragico per la siderurgia italiana”.