Genova/ Ronde di alpini per proteggere le zone pericolose

Due alpini e un poliziotto o un carabiniere o un vigile urbano che a Genova si chiama “cantunè”. Da sabato l’esercito presidia le strade pericolose genovesi con queste pattuglie articolate. Lo manda il ministro della Difesa Ignazio La Russa, facendo un po’ storcere la bocca alle autorità locali.

Arrivano 40 alpini della Brigata Taurinense, penna nera su cappello di feltro e divisa cachi. Non una cifra esorbitante per presidiare una città che ha la stessa estensione chilometrica di Milano. Ma il prefetto Anna Maria Cancellieri è soddisfatta. Il sindaco Marta Vincenzi ringrazia i militari, ma non apprezza la decisione politica del governo Berlusconi.

I quaranta alpini (ma per strada ne andranno 31, gli altri saranno di supporto) saranno armati con la pistola di ordinanza e un manganello. Resta da vedere cosa succederà se le penne nere dovranno intervenire, loro, soldati di montagna, nelle zone marittime del grande porto e dei suoi cantieri.

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