Ghanese picchiato: deposizione collega otto vigili imputati a Parma

PARMA – ''Il Nucleo di pronto intervento della polizia municipale fu creato tra il 2003 e il 2004 prendendone i componenti dagli agenti del Nucleo motociclisti''. Lo ha spiegato, rispondendo ad una domanda dell'accusa, uno dei vigili chiamati a testimoniare nel processo parmigiano nei confronti di otto agenti coinvolti nel pestaggio del ragazzo ghanese Emmanuel Bonsu e nel suo arresto illegittimo, il 29 settembre 2008. Il vigile e' uno di quelli che hanno assistito alle ultime fasi del fermo di Bonsu, quando cioe' il ragazzo fu condotto nella sede del Comando della Municipale e sottoposto a fotosegnalazione, perquisizione e interrogatorio. Il teste ha dichiarato di aver visto Bonsu nella sala della fotosegnalazione, ma di non aver avuto poi modo di seguirne la vicenda all'interno del Comando perche' impegnato in altre attivita'. La difesa del ragazzo ghanese ha domandato al vigile se, in previsione di un ampliamento dei poteri dei sindaci in materia di sicurezza urbana, il Corpo dei metropolitani avesse potuto seguire corsi di aggiornamento. ''Abbiamo fatto un corso di aggiornamento sulle modifiche al codice della strada – ha risposto l'agente – e in seguito un corso di polizia giudiziaria, ma non ricordo quando''. La difesa ha cercato di insistere sul punto, richiamando alla memoria del pubblico ufficiale la firma della ''carta di Parma'' avvenuta proprio nella citta' emiliana nel settembre del 2008, prima che si verificasse quello che i media hanno definito il ''caso'' Bonsu. Il vigile ha continuato a rispondere di non essere in grado di ricordare e di non saper ''collocare i corsi di aggiornamento'' in un preciso momento temporale. Il procedimento e' in corso di fronte al giudice Paolo Scippa del Tribunale di Parma.

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