Giappone/ Toyo Ito conquista la critica. Dopo 40 anni di lavoro l’architetto giapponese ottiene consensi e il suo concetto di città simulata torna alla ribalta

Le sue strutture eteree combinano realtà e immaginazione e in questa alchimia singolare Toyo Ito ha trovato la sua dimensione di architettura. Sebbene sia poco conosciuto in Giappone, sua terra d’origine, dopo quarant’anni di lavoro le sue opere sono ora apprezzate in tutto il mondo.

Il suo concetto di città simulata è annoverato tra i concetti fondamentali delle nuove avanguardie architettoniche. Nei lavori da lui disegnati ogni materiale assume un ruolo chiave per creare l’armonia tra spazio fisico e virtuale.

Stazioni della metropolitana, mediateche, edifici, fontane: per Toyo Ito la creatività si combina con la funzionalità e anche un ristorante può diventare un’opera d’arte.

L’ultimo dei suoi colpi di genio è lo Stadio di Kaohsiung, a Taiwan, disegnato e costruito per i Mondiali. È un progetto ambizioso che crea movimento attraverso la sua forma particolare che ricorda un pitone.

Con il suo viso rotondo, l’espressione cordiale e gli occhialetti scuri, Toyo Ito ha conquistato il mondo dell’architettura con una dote piuttosto rara che gli ha permesso di guardare dentro i suoi progetti per regalarli all’arte: lo spirito critico.

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